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Cimiteri di Roma al collasso

Torna l’incubo cimiteri al collasso: “A Roma 20 giorni per una cremazione, unica città in Italia”

Mancanza di personale e burocratizzazione eccessiva: a Roma si allungano ancora una volta i tempi per le cremazioni, con attese di minimo venti giorni.
A cura di Redazione Roma
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"Ci vogliono venti giorni per una cremazione, un mese per completare la pratica. Non accade in nessuna parte d'Italia che i tempi siano così lunghi, bisogna risolvere questa situazione il prima possibile". A parlare a Fanpage.it è Valter Fabozzi, titolare dell'omonima agenzia funebre e affiliato di Federcofit, federazione del comparto funerario italiano che tra una settimana siederà con Ama a un tavolo di confronto. La situazione nei cimiteri di Roma, soprattutto quella delle cremazioni, è da tempo al collasso. E se i tempi di attesa si erano ridotti, adesso – a causa soprattutto della mancanza di personale – si stanno nuovamente allungando. Oltre a questo, c'è un altro problema: le tariffe per le prestazioni di Ama, le casse e i loculi, sono aumentati di prezzo. "C'è stato un rialzo del 2% sui costi – continua Fabozzi – che può sembrare una cifra irrisoria, ma su 4mila euro è un aumento sensibile. Il servizio è uno dei più cari e scadenti d'Italia, e le tariffe dovrebbero tenere conto di questo. Sappiamo che in genere c'è un aumento Istat annuale, ma negli ultimi anni, essendo stata l'inflazione molto bassa, gli aumenti non sono stati applicati. Alla prima occasione, con il crescere del costo della vita, hanno allineato i prezzi. Ma con quale coraggio data la bassa qualità del servizio?".

Ciò che i titolari di imprese funebri chiedono è snellire le procedure burocratiche per l'autorizzazione delle cremazioni."Siamo in difficoltà – continua Fabozzi – Il direttore di Ama è cambiato da cinque giorni, ovviamente non ha colpe e ci ha manifestato la volontà di risolvere la situazione. Siamo però tornati a tempi di attesa lunghi per le cremazioni: il ritardo è dovuto al fatto che siamo costretti a fare un doppio passaggio in Ama prima di procedere, cosa che fa perdere un sacco di tempo anche perché non hanno personale. La cosa si risolverebbe facilmente se al Comune di Roma ci autorizzassero subito la cremazione. Ma è difficile trovare qualcuno con cui parlare".

Ama ha aperto un tavolo con le imprese funebri per provare a risolvere la situazione, la cui prima convocazione dovrebbe esserci tra una settimana. "Federcofit ha chiesto questo incontro all’AMA per analizzare insieme le principali problematiche, in particolare per quanto riguarda la lentezza delle pratiche cimiteriali, la gestione e il decoro dei cimiteri romani, i ritardi nelle tumulazioni e nelle cremazioni", ha dichiarato Marco Aquilini, vicepresidente di Federcofit. "Siamo soddisfatti di questo incontro, che ci auguriamo possa rappresentare un primo passo verso la soluzione di questi problemi. A Roma operano circa 500 imprese funebri, ma sono troppe quelle che non hanno i requisiti necessari e non forniscono un servizio adeguato alle famiglie dolenti. È anche necessario perciò che la Regione Lazio approvi quanto prima la legge regionale sui servizi funerari, attualmente in discussione".

Anche il sindaco di Roma Roberto Gualteri, quando era in campagna elettorale, aveva riconosciuto le difficoltà delle imprese di pompe funebri ed espresso la propria volontà a risolvere la situazione. "Vanno tagliati i tempi amministrativi sul rilascio delle autorizzazioni alla cremazione, eliminando la duplicazione che si è venuta a creare tra gli uffici di Roma Capitale e AMA Spa, così da ottenere una semplificazione delle attività tra chi ha l'autorità per il rilascio delle autorizzazioni e chi deve erogare il servizio alla cittadinanza – aveva dichiarato il sindaco in una lettera inviata agli impresari – Non è tollerabile che a fronte di tempi contenuti in due o tre giorni nel resto delle città italiane, a Roma si impieghi in media più di una settimana per evadere le pratiche per la cremazione".

Di Simona Berterame e Natascia Grbic

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