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Cimiteri di Roma al collasso

Decine di denunce al Cimitero di Prima Porta: dai cadaveri mutilati alle ceneri sparite

Corpi smembrati, cremazioni pagate e non effettuate, pratiche mai svolte: sono decine le denunce dei romani ad Ama per il Cimitero di Prima Porta.
A cura di Alessia Rabbai
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Cimitero di Prima Porta (Immagine di repertorio)
Cimitero di Prima Porta (Immagine di repertorio)
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Sono decine le denunce dei famigliari di defunti al Cimitero romano di Prima Porta. Dallo scandalo dei cadaveri mutilati alle ceneri sparite. Dalle salme per le quali era stata pagata la cremazione invece inumate, alle pratiche mai svolte. Sono solo alcune delle storie raccontate dai parenti di chi non c'è più ed è stato costretto a sopportare un ulteriore dolore, dopo la perdita del proprio caro. A riportarle Il Messaggero. Prima tra tutte l'inchiesta che interessa il cimitero-città che si estende nel quadrante di Roma Nord, sullo scadalo dei cadaveri mutilati, che ha visto gli addetti alle operazioni cimiteriali smembrare corpi ancora intatti con seghe e martelli, per spostarli negli ossari prima del tempo e fare spazio alle nuove sepolture. Vicenda che vede sedici persone a processo per truffa. Rispetto alle denunce arrivate, Ama, la municipalizzata che gestisce i servizi cimiteriali, è assistita dall'avvocato difensore Giuseppe Di Noto. I danni valutati ammontano a 500mila euro. Anche la Corte dei Conti ha deciso di aprire un fascicolo.

Le denunce dei romani al Cimitero di Prima Porta

Tra le denunce dei romani al Cimitero di Prima Porta e all'operato di chi gestisce i servizi cimiteriali prima tra tutte è la questione dei cadaveri mutilati. Un'altra riguarda la sparizione delle ceneri. E ancora, clienti che hanno pagato per la cremazione, ma le salme sono state inumate. Un'inchiesta per la quale la Procura della Repubblica di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio di cinque persone è sulla vicenda riguardante le finte cremazioni. A rischiare di finire a processo sono quattro diverse agenzie di pompe funebri, che qualora venisse accolta la richiesta del pm, dovranno rispondere davanti al giudice di truffa aggravata. Rispetto a quest'ultima inchiesta da quanto emerso in sede d'indagine gli impresari funebri si sarebbero fatti pagare per cremazione e urne, spese che avrebbero poi addebitato ad Ama, intascandosi il denaro delle famiglie e sparendo. Altri romani parlano di pagamenti effettutuati e pratiche mai svolte. Su tutte queste denunce dovrà far luce l'Autorità Giudiziaria.

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