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Ambulanze in attesa per ore fuori il Gemelli di Roma: “Così ci sono meno mezzi sul territorio”

“Siamo in attesa dalle 5, ancora non siamo entrati. In questo modo ci sono meno mezzi sul territorio, è una situazione scandalosa”. In un video inviato a Fanpage.it un operatore denuncia la lunga attesa fuori dai nosocomi romani, con ambulanze in fila per diverse ore e impossibilità per i pazienti di essere ricoverati nell’immediato.
A cura di Natascia Grbic
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Una lunga fila di ambulanze in attesa con i pazienti sulle barelle: questo è quanto accaduto ieri sera all'ospedale Gemelli di Roma. In un video inviato alla redazione di Fanpage.it, un operatore racconta la situazione: "Siamo qui in fila dalle 5, non ci fanno entrare. Eppure sono lì dentro senza fare nulla". Non è noto il motivo per il quale le ambulanza abbiano aspettato così tanto con i pazienti all'interno che dovevano essere visitati: un disagio che sta avvenendo non solo ovviamente all'ospedale Gemelli di Roma, ma anche in altri nosocomi, dove le file delle ambulanze sono ormai uno scenario ordinario. I disagi non sono però solo per i pazienti e gli operatori: a causa di queste attese, ci sono ovviamente meno mezzi di emergenza sul territorio. E questo potrebbe comportare problemi nel caso più persone dovessero avere bisogno di chiamare il 118.

Stessa scena si è verificata qualche giorno fa davanti il Policlinico di Tor Vergata, sempre a Roma. Secondo quanto appreso da Fanpage.it, sarebbero stati otto i mezzi di soccorso con a bordo pazienti accertati Covid rimasti incolonnati nella di ieri all'esterno dell'ospedale, perché non c'erano più posti in isolamento. Aumentano i disagi a causa dell'emergenza coronavirus, con i contagi in aumento e il rischio che la rete sanitaria si affatichi a causa dei ricoveri. Per questo motivo, nell'ordinanza firmata dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, si è deciso di "potenziare la rete COVID attraverso l’incremento di posti letto dedicati all’assistenza di pazienti affetti da COVID-19, identificando strutture pubbliche e private ulteriori rispetto a quella già inserite nella rete COVID, anche parzialmente dedicate e provvedere all’ampliamento dei posti di quelle già inserite in rete, fino al raggiungimento di 2913 posti letto di cui 552 dedicati alla terapia intensiva e sub-intensiva".

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