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Acqua contaminata da un batterio, chiusa una piscina a Tarquinia

I carabinieri del Nas hanno riscontrato la presenza di un batterio all’interno di una piscina di Tarquinia, in provincia di Viterbo. Segnalata all’Autorità Giudiziaria, il sindaco ha disposto la chiusura della struttura. A Fiuggi i militari hanno sequestrato 30 chili di carne e pesce dal ristorante di un centro benessere.
A cura di Alessia Rabbai
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Acqua non potabile e contaminata da un batterio, somministrazioni di benvande ed alimenti senza autorizzazione e cibo venduto ai clienti senza tracciabilità. Una piscina di Tarquinia e un centro benessere di Fiuggi sono finiti nella lente d'ingrandimento dei carabinieri dei Nas e del Ministero della Salute, che hanno svolto controlli al tappeto sul territorio nazionale e nel Lazio, al termine dei quali sono emerse varie irregolarità rispetto alla sicurezza degli impianti, dei servizi offerti e sulle norme anti Covid-19. A Tarquinia i Nas di Viterbo hanno svolto alcuni accertamenti nella piscina di un ristorante, per la quale è stata utilizzata acqua non potabile e contaminata dal batterio ‘pseudomonas auriginosa', che l'Istituto Superiore di Sanità individua come causa d'infezione della cutanea e delle mucose associata alle piscine. Il titolare inoltre somministrava inoltre alimenti e bevande ai clienti senza averne l'autorizzazione. I militari lo hanno segnalato all'Autorità Giudiziaria e il sindaco ha chiuso la piscina. A Fiuggi i Nas di Latina hanno controllato un centro benessere con ristorante dove al suo interno sono stati trovati ben 30 chili di prodotti alimentari tra i quali carne e pesce, che erano conservati all'interno di un congelatore ed erano privi di tracciabilità.

Chiuse undici strutture tra ristoranti, piscine e terme

I controlli dei Nas hanno portato alla chiusura di undici strutture, tra le quali ristoranti, piscine e terme sperse sull'intero territorio nazionale, per un totale di 628 attività sottoposte ad accertamenti, riscontrando irregolarità in 95 di esse. Tra le violazioni registrate ci sono il mancato rispetto delle norme anti Covid-19 come il mancato uso della mascherina, della sanificazione periodica dei locali, del distanziamento e della capienza massima negli ambienti, il mancato controllo del Green Pass e la fornitura alla clientela di servizi al momento vietati per l'emergenza sanitaria come il bagno turco. Altre violazioni hanno riguardato la pulizia ed igiene degli ambienti, la mancanza di personale qualificato e la corretta somministrazione di alimenti e bevande.

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