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A Roma mai più feti sepolti senza il consenso della famiglia: “Applicata correttamente la 194”

L’Assemblea capitolina ha modificato il Regolamento di Polizia Cimiteriale dopo la denuncia presentata nel 2020 da Marta, che aveva trovato il proprio nome su una tomba nel cimitero dei feti.
A cura di Natascia Grbic
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Possibilità di scegliere tra inumazione o cremazione per i prodotti abortivi tra le venti e le ventotto settimane e tutela dell'identità della donna: questo quanto previsto da oggi in seguito alla modifica del Regolamento di Polizia Cimiteriale del 30 ottobre 1979 in materia di inumazioni di feti, nati morti e prodotti abortivi.

L'Assemblea capitolina ha dato il via libera alla modifica degli articoli 4 e 28 del Regolamento dopo la denuncia, presentata nel 2020, di una donna che aveva trovato il suo nome e cognome su una croce all'interno del cimitero degli Angeli al Flaminio. Un episodio che destò molto scalpore e che si scoprì non essere il solo a Roma e in Italia. Da adesso l'identità della donna sarà tutelata e chi non vuole procedere con la sepoltura del feto potrà optare per la cremazione.

Il cippo funerario non sarà più rappresentato da una croce e su di esso sarà apposto un codice alfanumerico associato al numero di protocollo della richiesta, in modo da tutelare l'identità della donna. Per chi lo richieda, invece, c'è la possibilità di apporre sul cippo un nome anche di fantasia, un vezzeggiativo, un simbolo o una data.

"Una battaglia di civiltà, che abbiamo portato avanti in difesa del diritto di scelta delle donne che interrompono la gravidanza di dare sepoltura o richiedere l'incenerimento dei prodotti abortivi o dei feti, con la più ampia possibilità di decidere e in totale riservatezza – ha dichiarato l'assessora all'Ambiente Sabrina Alfonsi, che ha presentato la proposta di modifica – Un provvedimento che è il frutto di un processo di interlocuzione e di ascolto condotto insieme all’assessora alle Pari opportunità Monica Lucarelli con l’obiettivo di tutelare la privacy delle donne e di impedire il ripetersi di fatti drammatici come quello accaduto al Cimitero Flaminio due anni fa, quando una donna ha visto il proprio nome indicato sulla croce dove il suo feto era stato sepolto".

"Oggi si è chiusa una fase fondamentale per i diritti delle donne. Per la tutela della loro privacy e del rispetto delle loro scelte. Dopo mesi di confronto con l’assessora Alfonsi e le associazioni siamo arrivati all’approvazione in aula della modifica al regolamento cimiteriale. Oggi Roma ha aggiunto un tassello fondamentale nel mosaico della civiltà e dei diritti", le parole dell'assessora alle Pari Opportunità Monica Lucarelli.

Per la presidente della commissione capitolina alle Pari opportunità Michela Cicculli, sono stati introdotti "importanti passi in avanti per quanto di competenza dei cimiteri comunali sul seppellimento dei prodotti abortivi tra la ventesima e la ventottesima settimana di gestazione, verso la corretta applicazione della 194, per l'aborto legale, anonimo e sicuro nel nostro paese".

"In molte città i passi fatti sono ancora più avanzati – prosegue – grazie alla normativa regionale che permette all'amministrazione di agire a monte in collaborazione con le Asl affinché si proceda senza ricorrere al seppellimento dei prodotti abortivi, laddove non ci sia espressa richiesta della persona interessata. Un lavoro importante per cui ringrazio l'assessora Alfonsi, ma che inizia fuori dalle istituzioni con la coraggiosa denuncia di Marta che si è fatta portavoce di una lotta di civiltà da continuare nelle aule e ovunque ci sia bisogno di rivendicare il diritto di scegliere sui nostri corpi e sulle nostre libere scelte".

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