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A Rieti serate di cinema per i pazienti che dovranno trascorrere le vacanze di Natale in ospedale

L’obiettivo dell’ospedale De Lellis di Rieti è di allietare i pazienti ricoverati durante il periodo natalizio. La ‘cinematerapia’, prevede la proiezione di diversi film a partire dall’11 dicembre.
A cura di Enrico Tata
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Una sala da circa venti posti allestita presso il reparto di Radioterapia oncologia dell'ospedale de Lellis di Rieti. L'obiettivo è di allietare i pazienti ricoverati durante il periodo natalizio. La ‘cinematerapia‘, prevede la proiezione di diversi film a partire dall'11 dicembre. Si tratta di un'iniziativa realizzata in collaborazione con  ArenAniene 2022- il cinema che cura il territorio, un progetto con la direzione artistica di Patrizia Di Terlizzi, prodotto dalla Cooperativa Tam-Tam con il contributo della Regione Lazio.

Ogni sera un film che ha vinto un premio, la formula dell'iniziativa. Tra gli altri, verranno proiettati i film “Non ci resta che vincere” (premio Goya 2019 per miglior film), “Marylin ha gli occhi neri” di Simone Godano (premio Flaiano 2022 per miglior attore protagonista) e “Il peggior Natale della mia vita” di Alessandro Genovese (Capri Cult Award 2012 miglior attrice non protagonista).

L'ospedale reatino fa sapere che si tratta di "un momento di sollievo e di distrazione ma anche una terapia, poiché proiettare un film in ospedale favorisce l’aggregazione dei pazienti che in una cornice differente rispetto alla loro stanza di degenza partecipano insieme alla proiezione, hanno la possibilità di esternare le proprie emozioni e scambiarsi commenti e pareri sul film".  "Un ottimo segnale di vicinanza e solidarietà", ha commentato l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato.

Un progetto di ricerca coordinato dal professor Celestino Pio Lombardi, della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma ha dimostrato che "assistere a un film, pur se ricoverati in ospedale, è un’esperienza terapeutica che aiuta a ridurre la percezione del dolore, portando sollievo ai malati e alle loro famiglie".

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