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15enne violentata da due fratelli a Ostia, il fidanzato ha diffuso un video intimo della minore

Il ragazzino di sedici anni, che non ha fatto nulla per difendere la fidanzata e – anzi – l’ha consegnata ai suoi cugini, è indagato per pedopornografia.
A cura di Natascia Grbic
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Non solo gli stupri: agli atti degli inquirenti c'è anche un video che riprende la 15enne violentata da due fratelli fratelli a Ostia, in momenti intimi con il suo ex fidanzato di sedici anni. Quest'ultimo adesso è indagato anche per pedopornografia.

"Mi hanno detto dei video, in uno si vede la mia faccia, non ti avevo autorizzato a diffonderlo, sei un pezzo di merda come i tuoi cugini", le parole della ragazza in un messaggio all'ex ragazzo, riportate da Il Corriere della Sera. Lui, che non avrebbe fatto nulla mentre i cugini la violentavanoe anzi, li avrebbe facilitati, per vendicarsi di essere stato lasciato avrebbe diffuso un loro video intimo.

Gli episodi di violenza risalgono all'ottobre e al novembre dello scorso anno. Secondo quanto denunciato dalla 15enne, i cugini del fidanzato l'avrebbero violentata una prima volta in macchina, mentre il secondo stupro è avvenuto in casa. Era andata a cena dal fidanzato e i due sono entrati in casa senza che lei lo sapesse, hanno abusato di lei e poi se ne sono andati. Dopo quest'ultimo episodio, la 15enne ha lasciato il fidanzato, venendo poi a scoprire che aveva anche diffuso un loro video intimo.

I due ragazzi, fratelli di ventitré e ventiquattro anni, si trovano ora agli arresti domiciliari con l'accusa di violenza sessuale. Negano di aver toccato la quindicenne, ma sono diverse le prove a loro carico. Soprattutto nelle chat ci sarebbero diversi messaggi che proverebbero l'avvenuta violenza e che adesso sono al vaglio degli investigatori.

La ragazzina ha denunciato l'accaduto dieci mesi dopo i fatti. In seguito alle violenze si era chiusa in se stessa e aveva abbandonato la scuola. La famiglia aveva capito che c'era qualcosa che non andava, ma si è confidata con i genitori solo dieci mesi dopo i fatti. Da lì la denuncia, e l'avvio delle indagini, che hanno portato all'arresto dei due ragazzi.

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