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Rivoluzione Dylan Dog, addio all’ispettore Bloch

Il rilancio di Dylan Dog passa per il pensionamento dell’ispettore Bloch: la Sergio Bonelli diffonde la copertina del numero di ottobre, il 338 dal titolo “Mai più, ispettore Bloch”.
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Il rilancio di Dylan Dog passa per il pensionamento dell'ispettore Bloch: la Sergio Bonelli diffonde la copertina del numero di ottobre, il 338 dal titolo "Mai più, ispettore Bloch".

La rivoluzione d'Ottobre è alle porte. Il rilancio di Dylan Dog avverrà proprio in quel mese e vede nel pensionamento dell'ispettore Bloch, il primo grande passo dell'era Recchioni. Questa mattina sulla pagina Facebook ufficiale, la Bonelli ha diffuso la copertina di quello che sarà il numero n.338 dell'Indagatore dell'Incubo dal titolo "Mai più, Ispettore Bloch", annunciando l'agognata pensione per lo storico personaggio. Una copertina firmata da Angelo Stano che ha omaggiato, come ha rivelato la stessa redazione della Sergio Bonelli Editore tra i commenti arrivati in pagina, una delle copertine più riprese di sempre, quella di Amazing Spider-Man #50. Era il 1967 e Peter Parker abbandonava, temporaneamente, la sua identità segreta. Questo suggerisce una situazione grossomodo identica, con il personaggio che lascia sì il suo ruolo di ispettore capo a Scotland Yard senza però abbandonare definitivamente l'albo.

Ispirato fisicamente all'attore di gialli Sir Robert Morley, l'ispettore Bloch (così chiamato in omaggio allo scrittore di American Gothic) è stato uno dei migliori agenti di Londra. Con Dylan Dog il rapporto è sempre stato di padre-figlio, una cosa che porterà Virgil, vero figlio dell'ispettore, a soffrire d'invidia e diventare un tossicodipendente. Ne Il numero duecento, Virgil verrà ucciso da un agente che spara per salvare la vita a Dylan, minacciato da quest'ultimo con una pistola alla tempia che si rivelerà poi essere scarica. Sensibile alla vista dei cadaveri, teme di non arrivare mai alla pensione e ha in Jenkins, il corrispettivo di Groucho per Dylan (con gradi di inettitudine maggiori e tanto sarcasmo in meno).

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