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Richiedente asilo, protezione sussidiaria e protezione umanitaria, di cosa stiamo parlando

La protezione internazionale viene concessa ai migranti in difficoltà, che per diversi motivi non possono rientrare nei Paesi d’origine. Un richiedente asilo può ottenere lo status di ‘rifugiato’ o lo status di ‘protezione sussidiaria’
A cura di Annalisa Cangemi
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Quando si parla di diritti dei richiedenti asilo si fa spesso confusione. La circolare del ministro degli Interni Matteo Salvini inviata a prefetti e commissioni territoriali, dimostra verso quale direzione si stia muovendo il Viminale: il vicepremier ha chiesto di limitare il permesso di soggiorno concesso per motivi umanitari, riducendo all'osso il numero di domande accolte. Secondo Salvini in questi anni il governo sarebbe stato troppo morbido: il permesso di soggiorno sarebbe stato concesso "in una varia gamma di situazioni collegate allo stato di salute, alla maternità, alla minore età, al tragico vissuto personale, alla permanenza in Libia", fino a divenire "uno strumento premiale dell’integrazione".

Con quella comunicazione Matteo Salvini ha voluto richiamare l'attenzione "dei Collegi per il riconoscimento del diritto di asilo sulla necessaria rigorosità dell'esame delle circostanze di vulnerabilità degne di tutela che" – ha precisato – "non possono essere riconducibili a mere e generiche condizioni di difficoltà".

Ma cosa è esattamente il permesso di soggiorno per motivi umanitari? Il concetto di protezione internazionale è stato introdotto nell’ordinamento dell’Unione europea con una direttiva del 2004. Secondo la Convenzione di Ginevra del 1951, un richiedente asilo è quel migrante che trovandosi fuori dal proprio Paese presenta domanda di asilo in un altro Stato per richiedere lo status di rifugiato o un'altra forma di protezione internazionale. Il concetto di protezione internazionale può essere declinato in distinti status, che sono appunto lo status di rifugiato e lo status di protezione sussidiaria.

Mentre il Paese ospitante valuta il suo dossier, il richiedente asilo può soggiornarvi in attesa del verdetto finale, pur essendo arrivato senza documenti d'identità o in maniera irregolare. Recita la Convenzione di Ginevra: "chiunque nel giustificato timore d'essere perseguitato per ragioni di razza, religione, cittadinanza, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per opinioni politiche, si trova fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto Stato; oppure chiunque, essendo apolide e trovandosi fuori dei suo Stato di domicilio in seguito a tali avvenimenti, non può o, per il timore sopra indicato, non vuole ritornarvi".

Protezione umanitaria e protezione sussidiaria

Per protezione umanitaria si intende quella forma di protezione che viene assicurata alle persone che, pur non essendo profughi di guerra, non avendo ricevuto lo status di rifugiato, sono considerati vulnerabili sotto il profilo fisico o psichico. La protezione sussidiaria viene concessa a coloro che rischiano di subire un danno grave se rimpatriati, a causa di situazioni di conflitto nei Paesi d'origine. Ne beneficiano anche i migranti che sono a rischio tortura, condanna a morte o altri maltrattamenti.

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