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Revenge porn, sul Web una petizione per chiedere l’introduzione del reato anche in Italia

Insieme in Rete con I Sentinelli e Bossy hanno diffuso una petizione attraverso la piattaforma Change.org per chiedere al presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, una legge per contrastare il fenomeno del revenge porn, la pratica che in sostanza consiste nella pubblicazione o nella minaccia di pubblicazione di foto o video intimi senza il consenso della persona ripresa spesso a scopo di estorsione.
A cura di Charlotte Matteini
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Una legge per contrastare il cosiddetto "revenge porn", la pratica che in sostanza consiste nella pubblicazione o nella minaccia di pubblicazione di foto o video intimi senza il consenso della persona ripresa spesso a scopo di estorsione. Insieme in Rete con I Sentinelli e Bossy hanno diffuso una petizione attraverso la piattaforma Change.org per chiedere al presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, una legge per contrastare il fenomeno del revenge porn.

"Il revenge porn è la pratica, sempre più diffusa nella Rete, che consiste nella pubblicazione – o nella minaccia di pubblicazione, anche a scopo di estorsione – di foto o video intimi senza il consenso della persona interessata, spesso in risposta alla chiusura di una relazione. Un fenomeno umiliante e lesivo della dignità, che può condizionare la vita delle vittime anche nella ricerca di un impiego e nei rapporti sociali, ma non solo. ‘Di quanto può essere esplosiva una tale miscela – scrive Matteo Grandi in Far Web. Il lato oscuro dei social – abbiamo già avuto un triste esempio con un caso di cronaca italiana che si è concluso con il suicidio della protagonista. La vicenda è quella di Tiziana Cantone, che si è tolta la vita il 13 settembre 2016, dopo che un suo video hard era diventato virale in Rete'. Il revenge porn è riconosciuto come reato in Germania, Israele e Regno Unito, e in trentaquattro Stati degli Usa. In Italia, invece, non esiste alcuna legge specifica sul revenge porn", si legge nella petizione.

"L’unica possibilità riconosciuta alle vittime è fare riferimento alla normativa sui reati di diffamazione, estorsione, violazione della privacy e trattamento scorretto dei dati personali, che non recepisce, però, la gravità e la peculiarità del fenomeno. Per questo chiediamo anche nel nostro Paese l’introduzione di una legge ad hoc. Occorrono azioni di prevenzione della violenza di genere e di educazione civica digitale rivolte alla popolazione generale. Occorre responsabilizzare in modo tangibile i gestori delle piattaforme e delle applicazioni attraverso le quali si effettua il revenge porn. Occorre punire gli autori di reato, occorre dotarsi degli strumenti per fermarli. Occorre tutelare e sostenere adeguatamente le vittime, fatte oggetto di una vera e propria violazione e persecuzione, per permettere loro di tornare alla condizione di tranquillità cui tutte e tutti abbiamo diritto", conclude la petizione.

Una proposta di legge per il contrasto del revenge porn è stata presentata in Parlamento dall'ex presidente della Camera Laura Boldrini poche settimane fa: "La mia proposta di legge è sulla falsa riga di quella tedesca: in Germania sono proprio le piattaforme a dover cancellare entro 24 ore i contenuti illeciti, pena una multa salatissima. E' arrivato il momento di fare anche in Italia un provvedimento di questo tipo. Quanto al punire penalmente chi immette in rete foto o video intimi dell'ex, come vendetta per un abbandono, ossia il reato di "revenge porn" è una realtà grave e dolorosa, che ha già mietuto vittime come Tiziana Cantone, ma che non è punita".

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