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Letta al capolinea, Renzi: “Grazie, ma serve nuovo Governo” (DIRETTA)

Resa dei conti nella direzione Pd (a partire dalle 15). Ieri il faccia a faccia tra premier e segretario democratico e il nulla di fatto. Letta però non molla: “Le dimissioni non si danno per dicerie e manovre di palazzo”.
A cura di Redazione
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Ore 18:20 – Letta domani andrà al Quirinale per rassegnare le dimissioni dalla carica di Presidente del Consiglio. Ecco il comunicato: "A seguito delle decisioni assunte oggi dalla direzione nazionale del partito democratico, ho informato il presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, della mia volontà di recarmi domani al quirinale per rassegnare le dimissioni da presidente del consiglio dei ministri".

Ore 18:05 – La Direzione Nazionale vota l'ordine del giorno proposto da Renzi: 136 favorevoli, 16 contrari e 2 astenuti.

Ore 16:30 – Mentre continuano gli interventi dei membri della Direzione Nazionale, con Gentiloni, Burlando e Speranza che hanno parlato dopo Cuperlo, arriva la precisazione dalla presidenza: il voto sul documento illustrato da Renzi nella sua relazione ci sarà in ogni caso. Di seguito l'intervento di Pippo Civati, che attacca subito: "Mi dispiace di non unirmi al coro di questa direzione, non si può parlare di scelta obbligata. Questa è una scelta politica, quella di sfiduciare Letta. Peraltro senza alcun rispetto per le persone". Poi la polemica continua: "La mia ambizione è quella di ridare la parola ai cittadini, per vincere le elezioni con quel consenso di cui è interprete proprio Matteo Renzi. Ora stiamo facendo un passaggio che non è proprio democratico, con atteggiamenti bizzarri di chi giusto una settimana fa diceva che il Governo Renzi era pura fantascienza". Prima ai nostri microfoni aveva confermato:

Mentre Scalfarotto è di diversa opinione:

Ore 16:00 – Termina l'intervento di Renzi, ora via alla discussione. Il segretario del Partito Democratico ha sostanzialmente chiesto alla direzione di aprire una fase nuova, con nuovo Governo e nuovi programmi. Ora si attende di capire quali saranno le posizioni delle altre aree del Pd: il primo a parlare è Zanda, portavoce al Senato, completamente schiacciato sulle posizioni del segretario, ma "grato" anche al Presidente Letta. Poi Cuperlo, che sostiene la linea di Renzi ma con qualche critica, tra cui la proposta di non votare il documento per "salvaguardare la forma":

L'intervento integrale di Matteo Renzi:

 

Ore 15:35 – Comincia l'intervento di Matteo Renzi alla Direzione del Partito Democratico. "Ci sono momenti in cui chi ha la responsabilità di una comunità è chiamato ad essere franco e trasparente, ma anche ad indicare la via, con una proposta chiara. Se manca l'individuazione della direzione una comunità si perde. Nella mia relazione non ci saranno effetti speciali, ma la constatazione di un dato di fatto, senza valutazioni di carattere personale: bisogna chiarire che tipo di proposta fare al Paese, mettendo l'orgoglio personale in secondo piano". Poi lo strappo definitivo:

Ore 15:30 – Il messaggio di Letta alla Direzione del Pd: "Carissimi, penso che, in una giornata importante come questa, sia fondamentale che la discussione si sviluppi, e le decisioni conseguenti siano assunte, con la massima serenità e trasparenza. Per questo preferisco aspettare a Palazzo Chigi le determinazioni che verranno prese, in modo che tutti in Direzione si sentano liberi di esprimere valutazioni ed esplicitare le decisioni che ritengono opportune. Vi ringrazio, Enrico Letta"

Ore 15:00 – Mentre sta per iniziare la riunione della Direzione Nazionale del Partito Democratico arriva la conferma: Enrico Letta non parteciperà alla riunione. Intanto ulteriori conferme arrivano da fonti straniere: Letta avrebbe cancellato la sua visita istituzionale in Gran Bretagna. Un segnale chiaro sulla sua permanenza a Palazzo Chigi, insomma.

Ore 13:30 – Dal Partito Democratico arrivano smentite categoriche sull'esistenza di una "reale offerta" ad Enrico Letta affinché si dimetta da Presidente del Consiglio e accetti di fare il ministro dell'Economia in un eventuale Governo guidato da Matteo Renzi. Stando a quanto si apprende in queste ore, comunque, Renzi verificherà in direzione quale livello di consenso gode la possibilità di chiedere un passo indietro all'attuale capo del Governo.

È il giorno della resa dei conti tra Matteo Renzi ed Enrico Letta. Sarà infatti la direzione del Pd convocata per le ora 15 presso la sede romana del partito di Largo del Nazareno, a decidere il destino del governo. Da parte sua, il premier non ha intenzione di dimettersi. Lo ha fatto capire  nella conferenza stampa convocata ieri pomeriggio a Palazzo Chigi, ufficialmente, per presentare il programma di ‘Impegno Italia‘, oltre che  dell'incontro avuto ieri col segretario del Pd. L'uomo accreditato per sostituirlo a capo dell'esecutivo. E proprio a Renzi si è rivolto quando ha chiesto "chiarezza" nelle "sedi appropriate", ha detto Letta. "Lo vogliono gli italiani: ognuno deve pronunciarsi e assumersi le sue responsabilità, soprattutto chi vuole venire qui al posto mio", dice. E ancora: "Le sedi appropriate sono i partiti politici, che esprimono i gruppi parlamentari, che esprimono i voti di fiducia. Questo vuol dire che ognuno deve assumersi le sue responsabilità, a partire dal mio partito e dal mio segretario. E la Direzione Pd di domani è parte integrante di questo percorso". La risposta del sindaco di Firenze è arrivata via Twitterr: "Leggo tante ricostruzioni sul Governo", ha scritto il sindaco di Firenze: "Quello che devo dire, lo dirò domani alle 15 in direzione. In streaming, a viso aperto". La sfida tra i due è in programma dunque oggi pomeriggio, in diretta streaming.

Nel frattempo Angelino Alfano tende la mano al premier Letta. "L'eventualità di un governo Renzi? Si tratta di ore delicate, oggi é il giorno delle decisioni all'interno del Pd. Letta sa di poter contare sul Nuovo centro destra per un'alleanza proficua, se il suo partito gli darà fiducia per rilanciare l'azione del Governo. C'é un tentativo di inquinamento affinché il Ncd tolga le castagne dal fuoco al Pd, non sarà così", chiarisce il vicepremier alla ‘Telefonata' di Belpietro. "Questa vicenda é nata nel Pd ed é il partito democratico che deve risolverla", conclude Alfano.

Franceschini, da parte sua, nega lo scontro con Letta – "A tutto c'è un limite, anche alla morbosa tentazione di gossip e di gettare fango sulle persone e sui rapporti personali. Sul ‘Corriere delle serà leggo di un litigio totalmente inventato tra Letta e il sottoscritto, con tanto di idiozia di una presunta foto che mi sarei fatto con la Smart con cui Renzi è arrivato a Palazzo Chigi". Lo precisa in una nota il ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini. "Penso che la deontologia professionale -aggiunge- dovrebbe imporre di verificare le cose, prima di scriverle con tanta leggerezza, anche se toccano dolorosamente la dignità delle persone".

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