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Rcs, Della Valle scrive a Napolitano: “Abbiamo bisogno della Sua voce”

L’imprenditore si rivolge con una lettera al Capo dello Stato: è in pericolo – scrive Diego Della Valle – la libertà di opinione di un pezzo importante della stampa italiana. Rispetto a Rcs “vedere il silenzio della politica è un fatto inspiegabile e preoccupante”.
A cura di Susanna Picone
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Diego Della Valle chiede al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di “far sentire la sua voce” in merito alla vicenda Rcs. L’imprenditore fa appello al Capo dello Stato attraverso una lettera dove afferma che “è in pericolo la libertà di opinione di un pezzo importante della stampa italiana”. Della Valle fa sapere di rivolgersi a Napolitano avendo visto che “sulla questione Rizzoli è già stato coinvolto da altri”. Dunque anche lui ha bisogno di conoscere il Suo pensiero. “In atto non c’è – scrive – nessuna disputa o competizione personale con alcuno; è mia ferma convinzione che in un Paese democratico la stampa debba essere indipendente e libera di esprimere le proprie opinioni senza vincoli o pressioni”. Della Valle spiega quindi qual è la situazione a suo dire auspicabile: “Non essendoci editori puri disponibili sarebbe quella di trovare un gruppo di investitori privati, liberi, italiani che abbiano come unico obiettivo quello di far tornare la società competitiva”.

Per questo sarebbe necessario un passo indietro da parte di tutti, da “il Gruppo che io rappresento, la Fiat, Intesa e Mediobanca”. “Mi sono rivolto a Lei perché, per ottenere tutto questo, considerando l’attuale indisponibilità di alcuni dei protagonisti a seguire questo percorso, c’è bisogno di una voce forte al di sopra delle parti”, continua nella sua missiva. L’esito di questa questione – dice l’imprenditore – non riguarda solo il Gruppo Rcs “ma sarà interpretato da molti italiani come un segnale forte per capire se veramente si vuole che il Paese cambi, si modernizzi e migliori, o se invece lo si vuole lasciare a chi ha contribuito fortemente a portarlo nelle precarie condizioni in cui si trova”. Della Valle se la prende anche con la politica spiegando che vedere, in questa occasione, il totale silenzio di quella vecchia e nuova rappresenta un fatto inspiegabile e preoccupante.

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