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RCS: mercoledì parte l’asta

Mercoledì scatta l’asta per l’inoptato RCS. Della Valle pronto al balzo.
A cura di Redazione
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Diego Della Valle a testa bassa Politici ora basta

Mercoledì al via l'asta dei diritti rimasti inoptati delle azioni di RCSMediaGroup. Il calendario annunciato dalla società prevede l'avvio delle contrattazioni alla'apertura della Borsa mercoledì 10 luglio e il proseguio nell'arco di cinque sedute consecutive, salvo chiusura anticipata. La scarsità di flottante del gruppo Rcs ha trasformato un avvenimento secondario, quasi di routine, in un evento che potrebbe modificare gli assetti proprietari che vedono, ora, la Fiat primo socio al 20,135%, seguito da Mediobanca al 15,14% e Diego Della Valle con l'8,8%. Il patron della Fiorentina ha però ammesso di essere pronto a salire anche oltre quota 20%.

L'attuale ricapitalizzazione, fino a 400 milioni di controvalore, prevede l'offerta di 323,8 milioni di nuove azioni ed è stato sottoscritto all'85% dai soci già presenti nel patto. Ad ogginon risultano esercitati 16,2 milioni di diritti per acquisire 48,7 milioni di titoli, con un inoptato pari al 15% del nuovo capitale e circa all'11,2% di quello totale ordinario. Una percentuale che, se rastrellata per intero da Della Valle, gli consentirebbe di diventare primo azionista del gruppo. Secondo quanto comunicato alla Consob per una cifra che oscilla tra il 5 e il 10% delle nuove azioni non saranno noti i sottoscrittori, pertanto non è dato sapere, anche a causa dei tempi tencnici, se se le opzioni siano state esercitate da più soggetti o da un singolo. Per stessa volontà della Consob, che ha chiesto una maggiore celerità nelle comunicazioni, sarebbe da escludere che tali quote siano già nelle mani di sottoscrittori del patto.
Nel primo giorno di seduta sarà offerto l'intero ammontare (pari a 16,2 milioni di diritti), mentre nelle sedute successive solo ciò che non è stato ancora collocato. Gli eventuali invenduti saranno rilevati dalle banche del consorzio che hanno garantito l'aumento fino a un ammontare massimo di 184,5 milioni, ovvero: Banca Imi (pronta a rastrellare fino al 40% del residuato dell'asta) e Bnp Paribas in qualità di joint global coordinator, affiancate da Akros, Aletti, Commerz, Mediobanca, Ubi e Credit Suisse. Nel caso in sede di asta nessuno rilevasse l'inoptato, le banche del consorzio interverranno sulla parte che manca per arrivare a 389,1 milioni di controvalore, che è l'importo totale garantito sui circa 315 milioni di nuovi titoli effettivamente emessi, pari all'11,4% del capitale totale ordinario.

Non resta che attendere la seduta di mercoledì che potrebbe portare a fluttuazioni del titolo e una lotta – a detta di molti – tra Della Valle e la Fiat

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