video suggerito
video suggerito
Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

L’ONU avverte: “A Gaza la catastrofe umanitaria è imminente, rischio carestia mai così grande”

Il World Food Programme, agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistenza alimentare, ha affermato che le sue scorte di cibo e carburante a Gaza si esauriranno “nel giro di pochi giorni”. “La situazione sta diventando insostenibile”, si legge nella nota del WFP. “La minaccia della carestia a Gaza non è mai stata così grande”.
A cura di Davide Falcioni
114 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Qualsiasi ulteriore escalation nell'attacco israeliano nella città di Rafah potrebbe causare "una catastrofe umanitaria e portare le operazioni di consegna degli aiuti alla popolazione di Gaza un arresto completo". L'ennesimo allarme è stato lanciato ieri dal World Food Programme, agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistenza alimentare, proprio nel giorno in cui è stato ultimato il molo galleggiante costruito degli Stati Uniti, una struttura che – in teoria – avrebbe dovuto facilitare la consegna di aiuti via mare.

Il WFP – che oggi è anche la più grande organizzazione umanitaria del mondo – ha affermato che le sue scorte di cibo e carburante a Gaza si esauriranno “nel giro di pochi giorni”, sottolineando che non è stata in grado di accedere e ricevere aiuti dal valico di Karem Abu Salem (Kerem Shalom) dal 6 maggio. "La situazione sta diventando insostenibile", si legge nella nota del WFP. "La minaccia della carestia a Gaza non è mai stata così grande, la catastrofe è imminente".

Nel sud di Gaza operativi solo ospedali da campo: tutti gli altri distrutti o danneggiati

Intanto anche un'altra agenzia delle Nazioni Unite – l'OCHA – ha segnalato come anche la situazione delle strutture sanitarie sia ormai vicina al collasso a Gaza. Nel suo ultimo aggiornamento, l’agenzia ONU ha affermato che l’ospedale da campo indonesiano di Rafah è ora fuori servizio dopo la decisione di Medici Senza Frontiere (MSF) di ritirarsi in seguito agli attacchi israeliani. Ciò significa che attualmente sono operativi solo otto ospedali da campo nel sud di Gaza. Secondo i dati dell'OCHA, gli attacchi israeliani dal 7 ottobre hanno messo fuori servizio 23 ospedali nella Striscia di Gaza. Solo 13 sono rimasti parzialmente funzionanti: tre nel nord di Gaza, tre a Gaza City, due a Deir el-Balah, tre a Khan Younis e due a Rafah.

Immagine

Sessanta palestinesi uccisi e 80 feriti nelle ultime 24 ore

Intanto proseguono i raid israeliani sulla Striscia di Gaza e aumentano anche le vittime civili, gli sfollamenti forzati e la distruzione di case e infrastrutture. Sempre l'OCHA nel suo ultimo aggiornamento afferma che "si continuano a segnalare incursioni di terra e pesanti combattimenti anche a Jabaliya, Deir al Balah e nella parte orientale di Rafah. Dal 15 maggio il valico di Rafah è chiuso. Il valico di Kerem Shalom è operativo, ma le condizioni logistiche e di sicurezza stanno ostacolando la distribuzione di aiuti umanitari su larga scala. Tra i pomeriggi del 13 e 15 maggio, secondo il Ministero della Sanità (MoH) di Gaza, 142 palestinesi sono stati uccisi e 314 feriti, di cui 60 uccisi e 80 feriti nelle ultime 24 ore. Secondo il Ministero della Salute di Gaza, tra il 7 ottobre 2023 e il 15 maggio 2024, almeno 35.233 palestinesi sono stati uccisi e 79.141 feriti a Gaza".

114 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views