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“Radere al suolo Gaza”, così va risolta la guerra per il figlio di Sharon

Radere al suolo tutta Gaza, solo in questo modo è possibile mettere fine alle ostilità. Lo scrive Gilad Sharon, il figlio dell’ex primo ministro israeliano, sul Jerusalem Post. Lo fa mentre sale drammaticamente il bilancio delle vittime, con decine di bambini innocenti uccisi.
A cura di Susanna Picone
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Radere al suolo tutta Gaza, solo in questo modo è possibile mettere fine alle ostilità. Lo scrive Gilad Sharon, il figlio dell’ex primo ministro israeliano, sul Jerusalem Post. Lo fa mentre sale drammaticamente il bilancio delle vittime, con decine di bambini innocenti uccisi.

Il conflitto in Medio Oriente va avanti ormai, a ritmi nuovamente infuocati, da sei lunghi giorni durante i quali sono stati lanciati centinaia di missili e i raid hanno ucciso decine e decine di persone. L’ultimo drammatico bilancio delle vittime parla di 87 palestinesi morti, e tra questi ci sono tanti bambini e giovani, e tre vittime di Israele. Sotto le bombe vengono distrutte intere famiglie. Uno spargimento di sangue innocente che continua nonostante gli appelli alla pace della comunità internazionale. Ma, leggendo le pagine del Jerusalem Post, è facile notare che non tutti sono per una tregua, non tutti inorridiscono di fronte al sangue dei bambini uccisi. È Gilad Sharon, figlio dell’ex primo ministro israeliano Ariel Sharon, a scrivere in un editoriale dal titolo “A decisive conclusion is necessary” quello che è il suo pensiero (e la sua “ricetta”) sul conflitto a Gaza. Come risolverlo? Con una soluzione definitiva, cancellando Gaza, radendo al suolo l’intera città. “Perché – il figlio di Sharon porta avanti la sua idea facendo esempi drammatici del passato – gli americani non si sono fermati a Hiroshima, i giapponesi non si stavano arrendendo abbastanza in fretta, così hanno colpito anche Nagasaki”. Perché “non c’è via di mezzo” e perché – scrive Sharon – i residenti di Gaza non sono innocenti, “hanno eletto Hamas”. Il figlio dell’ex primo ministro israeliano esordisce così nel suo editoriale:

Chi pensa che Hamas chiederà un cessate il fuoco, che l’operazione “Pilastro di difesa” giungerà a termine e la quiete regnerà nel sud perché colpiamo degli obiettivi nella Striscia di Gaza, deve riflettere meglio. Con l’eliminazione di un terrorista assassino e la distruzione dell’arsenale di missili a lungo raggio di Hamas, l’operazione è partita sotto ottimi auspici, ma adesso? Non bisogna permettere che vada a finire come l’operazione “Piombo Fuso”. Noi bombardiamo, loro ci sparano missili, poi un cessate il fuoco seguito da “docce”, da fuoco sporadico di missili e incidenti lungo la frontiera. La vita sotto una pioggia di morte non è vita e noi non dobbiamo permetterci di rassegnarci.

“I residenti di Gaza non sono innocenti” – Hanno eletto Hamas, per Gilad Sharon la gente di Gaza ha quindi fatto una “libera scelta” e deve sopportarne le conseguenze. Non c’è una via di mezzo perché il desiderio di prevenire danni ai civili innocenti di Gaza porterà al danno per i veri innocenti, i residenti del sud di Israele. Da qui la sua soluzione: radere, appunto, al suolo tutta Gaza. Lasciare Gaza senza elettricità, senza benzina né veicoli in movimento, senza niente. “Le immagini da Gaza sarebbero sgradevoli, ma la vittoria sarebbe rapida, e le vite dei nostri soldati e dei nostri civili sarebbero risparmiate”.

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