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Processo breve e bagarre alla Camera: Napolitano convoca i capigruppo

Il Presidente della Repubblica preoccupato dal clima di tensione che si respira dento e fuori il Parlamento: al Colle brevi colloqui con i capigruppo a Camera e Senato.
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Giorgio_Napolitano

Dopo le ultime convulse giornate di lavori parlamentari, conclusi con il rinvio a martedì della discussione del cosiddetto "processo breve", interviene anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. In effetti, lo scontro politico – istituzionale sembra aver raggiunto livelli inusitati, con il Ministro della Difesa che insulta la terza carica dello Stato, deputati e senatori che urlano, sbraitano, lanciano oggetti (ai limiti del ridicolo la scenetta del lancio della tessera da parte del Ministro della Giustizia Alfano, seguita da una surreale intervista di un Di Pietro indignato che mostrava l'inedito "feticcio"), ma soprattutto con la perdita ormai totale di credibilità agli occhi dei cittadini (tralasciando quasi per decenza di infierire sull'indecoroso insulto alla deputata Ileana Argentin).

Una situazione che vede Napolitano preoccupato, anzi, come riportato dal cronista del corriere, "irato fin quasi all'avvilimento e senza parole, davanti a ciò che si è visto a Montecitorio", tanto che nella serata di ieri ha preferito convocare al Quirinale i capigruppo alla Camera dei Deputati ed al Senato della Repubblica, per una sorta di "brevi consultazioni". Al Colle sono dunque saliti tra gli altri Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto, Dario Franceschini e Anna Finocchiaro (questa mattina il confronto è continuato con i rappresentanti degli altri gruppi) ed il Capo dello Stato si è mostrato preoccupato ed infastidito, tanto da richiamare, seppur "in maniera cauta e rispettosa", come riferisce Repubblica citando fonti parlamentari, al rispetto delle regole, per un corretto confronto istituzionale.

Ma, secondo i bene informati, ci sarebbe molto di più in gioco in questa lunga partita a scacchi fra il Quirinale e Palazzo Chigi. Intanto, il Presidente della Repubblica, tra l'altro di ritorno da un più che positivo viaggio negli Stati Uniti, mostra di non gradire l'eccesso di attenzione riservata a provvedimenti riguardanti la Giustizia, a pochi giorni dalla prima udienza di un altro processo nei confronti del Presidente del Consiglio e nel corso di una gravissima crisi internazionale (con lo show di Lampedusa che non cancella i tanti problemi ancora sul tappeto). Insomma, l'ennesimo messaggio al Presidente del Consiglio da parte del Capo dello Stato: il clima di scontro e la volontà ferrea di continuare la sua "lotta senza quartiere" contro la Magistratura non aiutano il Paese e rischiano di approfondire il "solco" fra le istituzioni. In tal senso Napolitano era già stato chiaro qualche mese fa, quando aveva fatto trasparire la possibilità di sciogliere le Camere nel caso in cui fosse manifesta l'impossibilità di governare in un clima pacifico e sereno. E proprio di elezioni anticipate si è tornato improvvisamente a parlare in ambienti parlamentari (addirittura qualche portale si è sbilanciato finanche nell'individuarne la data per il 12 e 13 giugno, in contemporanea con il referendum 2011), con una serie di ragionamenti ben sintetizzati sempre dal corriere:

Di fatto, si sa che non ci sarebbe bisogno di pronunciare alcun ultimatum, da parte sua. La paralisi delle assemblee legislative, infatti, o anche di una sola di esse, non rientra forse nelle ipotesi (ondeggianti nello spazio di confine tra Costituzione formale e Costituzione materiale) secondo le quali un cap o dello Stato può congedare il Parlamento e chiudere in anticipo una legislatura? Ed è pensabile che leader politici, sapendo di decretare attraverso la propria ingovernabilità una sorta di autoscioglimento, non ne tengano conto?

Ovviamente sia dal Quirinale che da Palazzo Chigi continuano ad arrivare secche smentite, ma la questione resta di primaria importanza. In particolare sotto osservazione sembra essere la posizione del Ministro Alfano, finito sotto il mirino delle critiche per la gestione "imbarazzante e superficiale" della sua "riforma epocale della Giustizia", con eccessive forzature, provvedimenti controversi ed un (per lui davvero insolito) nervosismo che hanno acuito la già grande distanza con le opposizioni.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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