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Pompei, la storia a portata di clic: digitalizzata in 3d l’area archeologica

La Pompei antica in chiave 3.0 grazie alla digitalizzazione del plastico originale dell’area, in custodia dal 1950 presso il Museo archeologico di Napoli: in un semplice clic un secolo e mezzo di storia dell’archeologia pompeiana, dal 1861 al 2016. La mappa in 3d sarà presentata a fine maggio all’Archeologico.
A cura di Silvia Buffo
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La Pompei archeologica in chiave 3.0 grazie alla digitalizzazione del plastico dell'area in custodia dal 1950 presso il Museo archeologico di Napoli: in un semplice clic un secolo e mezzo di storia dell'archeologia pompeiana, dal 1861 al 2016. Il progetto è stato ideato dall’Ibam, istituto del Cnr dedicato alla valorizzazione e fruizione dei beni culturali. Si tratta di un'esaustiva mappa della città vesuviana, lunga 5 metri e larga 4, che racconta le operazioni di scavo tra Otto e Novecento, fino al secondo dopoguerra. L'originario plastico fu realizzato in sughero alla fine del 1861 per volontà dell'ispettore agli scavi che all'epoca era Giuseppe Fiorelli.

La mappa in 3d sarà presentata a fine maggio all’Archeologico in presenza del direttore Paolo Giulierini. Sono presenti riproduzioni fedeli degli affreschi nella condizione in cui erano quando furono scoperti, oggi alcuni fra questi sono scomparsi o per deterioramento atmosferico o per negligenza nelle operazioni di conservazione. La riproduzione fornisce un’istantanea di una città a tratti persa: è questa la primaria virtù del progetto, restituire dettagli archeologici laddove sono presenti lacune.

Il risultato è eccezionale, un database di migliaia di scatti: da un ponte sospeso sull’antico plastico è stata effettuata una ricognizione fotografica da più angolature ed altezze. Sulla mappa virtuale
sarà possibile zoomare sulle immagini, sembrerà di passeggiare tra le stanze delle domus. L’obiettivo è di rendere la mappa accessibile a chiunque e un'ulteriore idea, correlata al progetto è la prossima installazione di un maxischermo interattivo nella stessa sala del plastico, per raffrontare live e insieme, l’opera originale e la sua versione digitale.

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