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Voto 18enni al Senato, arriva il via libera definitivo alla riforma: ecco quando entra in vigore

Il Parlamento ha dato il via libera definitivo alla riforma costituzionale che prevede il diritto di voto per eleggere i membri del Senato ai 18enni. La riforma sarà promulgata tra tre mesi, nel frattempo può essere richiesto un referendum confermativo. Esultano Movimento 5 Stelle e Pd, critiche da Forza Italia. La riforma è stata comunque approvata con un’ampia maggioranza.
A cura di Tommaso Coluzzi
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È arrivato il via libera definitivo alla riforma costituzionale che permette ai 18enni di poter votare per eleggere i rappresentanti del Senato. Il voto di oggi, con 178 sì, 15 no e 30 astenuti, è l'ultimo del percorso per introdurre una riforma costituzionale. Ora, però, sarà promulgata solo tra tre mesi, perché alla Camera sono mancati i due terzi dei voti favorevoli. Per questo si aspettano i 90 giorni, per dare tempo di chiedere un eventuale referendum confermativo. In ogni caso la riforma entrerà in vigore dalle prossime elezioni politiche, che salvo sorprese dovrebbero essere a fine legislatura nel 2023. Perciò dalle prossime politiche le due Camere, già pesantemente ridimensionate con il taglio dei parlamentari, avranno la stessa base elettorale e quindi la stessa maggioranza politica. Parliamo di quasi 4 milioni di giovani tra i 18 e i 24 anni coinvolti nella riforma.

Esulta gran parte della maggioranza di governo: "Con l'ok definitivo del Senato al voto degli under 25 per la Camera alta, avanza spedito l'iter delle riforme costituzionali all'esame del Parlamento", spiega il pentastellato Giuseppe Brescia, presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera e primo firmatario della legge. "Quattro milioni di giovani potranno votare al Senato alle prossime politiche perché le forze politiche sono stati capaci di dialogare e collaborare". Grande soddisfazione anche da parte del Partito Democratico: "Oggi si chiude un percorso, nato nelle aule parlamentari, che dà un nuovo diritto a 4 milioni di cittadini italiani che prima non lo avevano – annuncia la capogruppo al Senato Simona Malpezzi – Diciamo ai ragazzi tra i 18 e i 25 anni che la politica ha bisogno di loro e della loro capacità di scegliere".

Si dissocia, invece, Forza Italia: "Noi abbiamo grande rispetto per i giovani, ma anche per la serietà, e i giovani non ci chiedono di votare per il Senato, chiedono invece serietà, più opportunità e meglio di altri respingono la politica dei like, di cui questa riforma è chiara espressione", ha annunciato in Aula il senatore azzurro Lucio Malan, dichiarando l'astensione del suo gruppo. "Sappiamo bene che è difficile non votare a favore di questa riforma ma noi siamo per fare cose serie e non per approvare leggi con leggerezza che possono dare immediati consensi sui social ma fare danni con la loro applicazione".

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