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Vertice a Malta sulla ripartizione automatica dei migranti in Ue. Lamorgese: “Buone prospettive”

Si apre il vertice a Malta sull’immigrazione: a La Valetta i ministri dell’Interno di Italia, Malta, Francia e Germania, Finlandia (in qualità di presidente europeo di turno) e il commissario Ue Dimitris Avramopoulos si incontrano per parlare di ripartizione automatica delle quote e per discutere del ‘Programma temporaneo e predefinito per le riallocazioni’.
A cura di Annalisa Cangemi
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Oggi potrebbe essere un'importante momento di svolta per la gestione dell'immigrazione in Europa: a La Valetta si riuniranno i ministri dell'Interno di Italia, Malta, Francia e Germania, Finlandia (in qualità di presidente europeo di turno) e il commissario Ue Dimitris Avramopoulos, per discutere del tema della gestione dei flussi migratori dal Nord Africa, della rotazione dei porti sicuri per lo sbarco e della redistribuzione dei migranti tra i Paesi Ue. Lo scopo è quello di trovare un accordo provvisorio tra gli Stati, che preveda però una ripartizione automatica delle quote, e non stabilita caso per caso come è stato negli ultimi 14 mesi, in attesa di una revisione più organica del trattato di Dublino.

"Speriamo che i lavori vadano bene. Abbiamo buone prospettive ma ne parliamo dopo", ha detto il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, al suo arrivo al Forte Sant'Angelo.

"È necessario cambiare il meccanismo di redistribuzione dei migranti. Nelle tre rotte del Mediterraneo, l'Italia e Malta sono le più esposte. Oggi a La Valletta si discuterà per la prima volta tra i due paesi più esposti con Francia e Germania di meccanismi automatici di redistribuzione, per evitare che dopo lo sbarco ci sia un negoziato. È un sistema di solidarietà. È un primo passo importante, perché dopo 15 mesi di litigi ci si siede a un tavolo con un meccanismo preventivo di distribuzione", ha spiegato il ministro degli Affari europei Vincenzo Amendola a Skytg24.

"Accanto al tema delle ong c'è anche quello della rotta: un traffico di esseri umani organizzato da schiavisti che va combattuto con metodi differenti. Il fenomeno della migrazione è strutturale, non è un'emergenza – ha aggiunto Amendola – il primo Paese di provenienza è la Tunisia, seguito dal Pakistan, dal Bangladesh, quindi la rotta del Mediterraneo non viene usata solo dall'Africa ma anche dalle comunità asiatiche per arrivare in Europa. Per questo servono accordi su riammissioni e rimpatri, bisogna sostenere Oim e Unhcr e una struttura europea di gestione del fenomeno in maniera sicura e solidale". 

C'è preoccupazione anche sul meccanismo automatico di redistribuzione: potrebbe infatti essere interpretato come un segnale per quei migranti che vogliono venire in Italia e negli altri Paesi europei, come ha sottolineato anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Proprio ieri il Viminale ha assegnato un porto sicuro alla Ocean Viking, e sarebbero in corso le trattative tra i Paesi Ue per accogliere i profughi che sbarcheranno domani a Messina.

La bozza dell'accordo

Il documento su cui hanno lavorato i tecnici in queste settimane si intitola ‘Temporary predictive riallocation program‘, ovvero ‘Programma temporaneo e predefinito per le riallocazioni', e prevede che ogni volta che una nave delle ong si troverà in emergenza e chiederà un porto sicuro, Malta e Italia daranno l'ok per lo sbarco, ma entro un mese, dopo la prima accoglienza, i migranti dovranno essere ridistribuiti. Al momento Germania e Francia hanno assicurato che si faranno carico del 25% delle quote, Italia e Malta chiedono una maggiore collaborazione, che secondo i sue Paesi del Mediterraneo non può essere limitato solo a un accordo sui richiedenti asilo.

Uno dei nodi ancora da sciogliere è appunto quello della ridistribuzione dei cosiddetti ‘migranti economici'. La Germania si è detta disposta ad accogliere i migranti economici, oltre ai richiedenti asilo e ai rifugiati. Mentre la Francia vorrebbe prendere solo coloro che hanno grandi probabilità di ottenere lo status di rifugiato.

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