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Ue, ipotesi di stop acquisti di AstraZeneca da giugno: cosa cambierebbe

AstraZeneca doveva”consegnare 100 milioni di dosi nel primo trimestre, poi 180 milioni, invece ci hanno dato solo il 30%. Di fatto non si è deciso nulla sul contratto AstraZeneca, si vedrà, ma ci sarà attenzione per quello che è successo fino a questo momento”: lo ha detto il commissario europeo Thierry Breton, spiegando che il contratto con la casa farmaceutica per la fornitura di vaccini anti-Covid, in scadenza a giugno, potrebbe non essere rinnovato.
A cura di Annalisa Girardi
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A fine giugno scadrà il contratto stretto dall'Unione europea con AstraZeneca per la fornitura di vaccini anti-Covid. E Bruxelles potrebbe decidere di non rinnovarlo, visti i diversi ritardi e tagli nelle consegne, che hanno determinato importanti ritardi nelle campagne vaccinali di tutta Europa. Il punto, quindi, non sono i rarissimi eventi trombotici avversi segnalati nelle ultime settimane, che hanno spinto i diversi Stati membri a rivedere i loro piani di immunizzazione della popolazione, raccomandando il farmaco di AstraZeneca solo per alcune fasce. Il problema, piuttosto, sarebbe il fatto che l'azienda anglo-svedese non ha rispettato gli impegni presi.

"Con gli inglesi abbiamo sottoscritto un contratto importante con AstraZeneca, dovevano consegnare 100 milioni di dosi nel primo trimestre, poi 180 milioni, invece ci hanno dato solo il 30%. Di fatto non si è deciso nulla sul contratto AstraZeneca, si vedrà, ma ci sarà attenzione per quello che è successo fino a questo momento", ha commentato ieri sera il commissario europeo per il Mercato interno e i servizi della commissione Ue, Thierry Breton, ospite della trasmissione "Che Tempo Che Fa" su Rai3.

Un mancato rinnovo dei contratti con AstraZeneca, tra i principali fornitori di vaccini per i Paesi europei, potrebbe chiaramente avere un impatto sulla campagna vaccinale e sulle tempistiche entro cui si conta di raggiungere l'immunità di gregge. Un problema che dovrebbe però essere compensato dagli altri vaccini in arrivo e dall'aumento delle forniture in questo secondo trimestre dell'anno. "Però vi do una notizia: nei prossimi tre mesi arriveranno 54 milioni di dosi per l'Italia, ben 6 milioni in più di quelle previste. Non sono solo Pfizer, ma di tutto il portfolio, si tratta più di tre volte di quello ricevuto nel primo trimestre. C'è una fase di accelerazione. È importante farsi vaccinare perché solo dopo si arresterà l'epidemia", ha infatti aggiunto Breton.

L'Ue dovrebbe quindi riuscire a trovare una soluzione nel caso di mancato rinnovo del contratto con AstraZeneca, che secondo Bruxelles a questo punto non è affatto scontato. "La mia priorità come gestore dei vaccini è che coloro con cui stipuliamo un contratto consegnino in tempo. Abbiamo ordinato 120 milioni di dosi per il primo trimestre e 180 milioni per il secondo. AstraZeneca ne ha consegnati prima 30 milioni e poi 70 milioni. Niente è definitivo, continueremo a discutere", aveva commentato in precedenza Breton.

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