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Tutti i dubbi sul caso della nave turca “sequestrata” dai migranti a Napoli

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, aveva annunciato che le forze speciali italiane avevano liberato una nave turca sequestrata da migranti. La Procura di Napoli, però, al momento esclude il dirottamento: tre persone su quindici sono state denunciate per porto d’armi perché avevano un coltello.
A cura di Luca Pons
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La notizia è circolata ieri sera, per voce del ministro della Difesa Guido Crosetto: "I dirottatori della nave sono stati catturati. Tutto è finito bene", ha scritto su Twitter. Il riferimento era a una nave turca che si trovava al largo di Napoli e che, sempre secondo quanto dichiarato dal ministro, nelle ore precedenti era stata "sequestrata da circa 15 migranti che erano a bordo dell'imbarcazione". La Procura di Napoli, però, al momento ha escluso il reato di dirottamento per le persone arrestate.

La prima versione della storia era questa: quindici persone migranti erano nascoste a bordo della nave cargo Galata Seaway, partita dalla Turchia il 7 giugno con 22 membri dell'equipaggio e diretta in Francia con arrivo previsto domani. A un certo punto, dopo essere stati scoperti quando l'imbarcazione si trovava al largo di Ischia, i migranti avrebbero tentato di prendere il controllo della nave con la forza: utilizzando dei coltelli, avrebbero cercato di entrare nella sala macchine per dirottarla.

Dopo l'allarme lanciato dal comandante, sono intervenute le forze speciali italiane. Il Battaglione San Marco della Marina militare di stanza a Brindisi, insieme a Guardia costiera e Guardia di finanza, hanno ripreso il controllo della nave: dopo il loro arrivo i migranti si sono sparsi nella nave, ma in poche ore sono stati catturati.

La Procura di Napoli esclude il dirottamento

Dopo l'operazione, la nave è stata ormeggiata a Napoli ed è iniziato il lavoro della Procura, in particolare della sostituta procuratrice Enrica Parascandolo. In Questura sono stati ascoltati il comandante della nave turca e i quindici migranti che si trovavano a bordo, come persone informate dei fatti. Ne è emersa una versione piuttosto diversa da quella riferita dal ministro.

Il comandante ha raccontato di aver visto due persone, armate con due coltelli – poi sequestrati dalla polizia giudiziaria, insieme a un taglierino – che giravano vicino alla zona macchine della nave, senza riuscire ad entrarci. Non c'è stata nessuna aggressione, secondo quando ricostruito dagli inquirenti: dopo essere stati visti, i due sarebbero tornati ad unirsi agli altri nascosti. Il comandante a questo punto ha lanciato l'allarme per segnalare che c'erano persone armate a bordo.

"Quando ci hanno scoperti avevamo paura che ci fermassero per rimpatriarci", hanno dichiarato alcuni dei migranti fermati, spiegando perché si sono nascosti – tra camion e container – all'arrivo delle forze armate italiane. La presenza dei due coltelli e il taglierino è stata spiegata così: "Ci serviva per nasconderci sotto i teloni dei camion. Non per far male a qualcuno".

I reati ipotizzati, almeno per adesso, non sono né di tentato sequestro di persona, né di altre violenze, né di dirottamento. Tre persone sono state denunciate a piede libero per porto d'armi abusivo.

Chi sono i migranti trovati a bordo della nave

Da quanto risulta, le quindici persone (tredici uomini, di cui due minorenni, e due donne) sarebbero nove iracheni, quattro siriani e un iraniano, mentre una persona è ancora di provenienza ignota e al momento è ricoverata per ipotermia all'ospedale del Mare. Anche altri tre migranti sono stati portati in ospedale: due donne, di cui una incinta, e un'altra persona che ha avuto un lieve malore.

Mentre la Procura continua le indagini, le persone migranti che non si trovano in ospedale saranno collocate nel centro di accoglienza della Croce rossa. I due minorenni, invece, andranno invece in un altro centro.

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