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Tutti i bonus che spariranno alla fine dell’anno se il governo Meloni non li rinnova per il 2023

Dal superbonus 110% al bonus trasporti introdotto a settembre, dallo sconto sulla benzina ai bonus famiglia. Una serie di misure introdotte negli ultimi anni andranno in scadenza il 31 dicembre 2022, e per alcune di queste non ci sarà nessun rinnovo. Ecco i bonus e le agevolazioni che nel 2023 spariranno, se il governo Meloni non le rinnova.
A cura di Luca Pons
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Oggi, il Consiglio dei ministri si riunirà anche per il discutere il quarto decreto Aiuti. Tra le misure già annunciate c'è il rinnovo del taglio delle accise sui carburanti: i 30 centesimi di sconto circa, che sono già in vigore ma sarebbero scaduti il 18 novembre, saranno prorogati fino al 31 dicembre. Il prolungamento costerà circa 1 miliardo di euro, e gli altri 8 che il governo ha a disposizione saranno usati per altre misure di contrasto alla crisi energetica.

Il governo lavorerà "senza disperdere risorse in bonus inutili", ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Ci sono, quindi, diversi incentivi che andranno in scadenza il 31 dicembre. Alcuni potrebbero essere rinnovati con la legge di bilancio, e quindi continuare anche nel 2023, mentre per altri probabilmente il 2022 sarà la data di scadenza definitiva.

Sconto sul prezzo della benzina, possibile il rinnovo

Per prima cosa, il già menzionato sconto sui carburanti. È attivo da marzo e durerà fino al 31 dicembre, come ha già anticipato il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. Potrebbe essere rinnovato anche nei primi mesi del 2023: i 21 miliardi messi a disposizione della legge di bilancio per affrontare la crisi energetica coinvolgeranno diversi settori e non è escluso che uno di questi siano i carburanti.

Da giugno a ottobre il prezzo della benzina è sceso da 2,03 euro a 1,67 euro al litro, secondo i dati del ministero dell'Ambiente. È il dato più basso dal settembre 2021, quindi è possibile che il governo valuti di ridurre lo sconto, o anche di cancellarlo, risparmiando all'incirca un miliardo di euro al mese. Ma sarebbe una decisione poco popolare, e dall'altra parte il prezzo del gasolio, dopo un calo durante l'estate, è tornato a crescere: a ottobre la media era di 1,84 euro al litro

Bonus trasporti da 60 euro, rinnovato fino a dicembre

Il bonus trasporti è iniziato il 1° settembre di quest'anno, introdotto con il decreto Aiuti bis e riconfermato con l'Aiuti ter, ma scadrà a fine anno. Si tratta di un credito di 60 euro per acquistare abbonamenti, annuali o mensili, per il trasporto pubblico.

I soldi stanziati per il bonus trasporti finora sono 190 milioni di euro, e dato che per il mese di settembre alcuni dei fondi sono avanzati, dal primo novembre si può nuovamente fare domanda per ricevere il bonus trasporti. La stessa cosa sarà possibile a dicembre, se le risorse messe a disposizione non saranno esaurite. Sulla possibilità di rinnovare il bonus trasporti da 60 euro, però, il governo non si è espresso.

Superbonus 110% verso la riduzione, cosa cambia per i bonus edilizi

Diversi bonus edilizi scadranno il 31 dicembre 2022, ma tra questi il più discusso è il superbonus 110% per gli immobili autonomi e le villette unifamiliari. Questi entro il 30 settembre dovevano certificare di aver completato i lavori almeno al 30%, e ora entro il 31 dicembre dovranno averli completati, per avere i vantaggi fiscali previsti.

Le modifiche che verranno apportate al superbonus 110%, infatti, non sono ancora del tutto definite, ma è chiaro che il governo intende ridurlo. L'ipotesi che appare più probabile al momento è un taglio del bonus dal 110% al 90%, per quel che riguarda soprattutto i condomini. Sulle unifamiliari, invece, sembra che il bonus potrebbe essere prorogato ma con una percentuale più bassa e con dei limiti di reddito per decidere chi vi può accedere.

Per i condomini, poi, si prevederebbe di ridurre il bonus gradualmente, al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. Una proroga è stata concessa per le zone colpite dal terremoto: qui, il superbonus resterà al 110% fino al 31 dicembre 2025.

Per quanto riguarda il bonus facciate – che riguarda sua la pulitura o tinteggiatura esterna, sia gli interventi di isolamento termico come il cappotto – questo è già stato ridotto dal 90% al 60% nel corso del 2022. Il 31 dicembre 2022 è la scadenza per aver pagato più del 60% dei lavori. Raggiunto questo obiettivo, le lavorazioni poi potranno continuare anche nel 2023. Va detto che, dopo la riduzione al 60%, diversi committenti e aziende edilizie sono passati all'ecobonus, che è fissato al 65% e scadrà nel 2024.

Bonus mobili, non annullato ma ridotto

Il bonus mobili prevede una detrazione del 50% dall'Irpef per chi acquista mobili e grandi elettrodomestici che sono inseriti in una classe energetica efficiente. L'acquisto va legato comunque a un lavoro di ristrutturazione edilizia, che è anche questo "abbonato" per il 50% con una detrazione fiscale.

In questo caso il bonus mobili non sparisce nel 2023, ma viene modificato. Il limite massimo di spesa per mobili ed elettrodomestici in questione, che sarà valido fino al 2024, diventa di 5mila euro. Oggi è di 10mila euro, ed era già stato abbassato dato che nel 2021 la soglia era a 16mila euro.

Sismabonus acquisti, i criteri da rispettare entro la fine del 2022

Il sismabonus acquisti è rivolto alle persone che comprano da un'impresa degli immobili destinati a essere demoliti e ricostruiti. Questo termina nel 2022, e dal 1° gennaio 2023 sarà disponibile la detrazione al 75% e all0ì'85%. La detrazione fiscale al 110% sarà ancora valida per i passaggi di priorità che avvengono entro la fine dell'anno.

Ci sono, però, delle condizioni tecniche da rispettare. Il contratto preliminare di vendita deve essere stato firmato entro il 30 giugno di quest'anno. Bisogna aver versato gli acconti, con il meccanismo dello sconto in fattura, e aver maturato il relativo credito d'imposta. È necessario anche avere la dichiarazione di ultimazione dei lavori strutturali e il collaudo di questi stessi lavori, oltre all'attestazione del collaudatore statico, che possa certificare che la riduzione del rischio sismico sia effettivamente stata raggiunta.

Bonus interventi contro le barriere architettoniche

Un bonus esiste oggi per realizzare interventi edilizi che hanno lo scopo di superare o eliminare le barriere architettoniche in edifici già esistenti. La scadenza per detrarre il 75% delle spese dall'Irpef o dall'Ires è il 31 dicembre 2022, mentre nel 2023 per gli stessi interventi si dovrà guardare al bonus casa (50%) o all'attuale superbonus 110%, per come sarà modificato.

Bonus tv e decoder, sono finiti i fondi

Il bonus tv e decoder è un credito da 30 euro, che a ottobre è stato aumentato a 50 euro, per acquistare televisori o decoder, appunto, che permettano di ricevere programmi televisivi con i nuovi standard tecnici di trasmissione del digitale terrestre. Questi cambieranno definitivamente il 20 dicembre, quando il passaggio a un nuovo sistema (dalla codifica Mpeg-2 a quella Mpeg-4) sarà definitivo e chi non ha un televisore o un decoder adatto non potrà più vedere i canali del digitale terrestre.

Sulla carta, il bonus tv e decoder – che è rivolto a chi ha un Isee inferiore ai 20mila euro – dovrebbe scadere il 31 dicembre 2022, ma i soldi che erano stati messi a disposizione sono già esauriti. Servirebbero circa 100 milioni per finanziare nuovamente il bonus nel 2023, ma anche su questo il governo Meloni non ha chiarito la sua intenzione.

Cosa cambia per il bonus casa per under 36

Il bonus casa introdotto dal decreto Sostegni bis prevede degli sconti sulle tasse da pagare quando si procede all'acquisto e quando si stipula il muto, per i giovani con meno di 36 anni e con un Isee inferiore ai 40mila euro nel momento del passaggio di proprietà. La scadenza è il 31 dicembre e, anche se il governo ha detto di voler intervenire per sostenere i giovani che comprano casa, non è ancora chiaro con quale misure lo farà.

In particolare, per chi compra da privato il bonus casa under 36 prevede di non versare l'imposta di registro (che equivale alla rendita catastale, moltiplicata per 1,05 e poi per 110) e neanche le imposte ipotecare e catastali, da 50 euro l'una. Nel caso di giovani che comprano da un'impresa, invece, l'Iva al 4% sul prezzo dell'acquisto va versata, ma poi si ottiene un credito d'imposta per la stessa somma. Così il pagamento si recupera alla successiva dichiarazione dei redditi, oppure si usa direttamente il credito d'imposta ricevuto per pagare atti o denunce successive. Anche qui non si devono pagare imposte di registro, ipotecarie e catastali (in questo caso di 200 euro l'una).

Bonus asilo nido e bonus bebè

Il bonus asilo nido è previsto per sostenere chi deve pagare le rette per frequentare asili nido pubblici e privati, o anche altre forme di assistenza domiciliare per bambini sotto i tre anni di età che hanno gravi patologie croniche. Il bonus bebè, invece, è un assegno che ogni mese è rivolto alle famiglie per ogni figlio nato, adottato o preso in affido preadottivo nel 2021. Entrambi scadranno il 31 dicembre 2022. Anche in questo caso, il governo ha più volte affermato di voler intervenire in sostegno alle famiglie, ma non è stata chiarita l'intenzione di rinnovare questi bonus.

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