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Tornano i voucher, sindacati e opposizione contro il governo: “Viola la Costituzione”

Nel decreto Lavoro l’utilizzo dei voucher è stato ampliato e rafforzato. Per sindacati e opposizioni, però, così facendo il governo alimenta la precarietà. “Violano la Costituzione”, attacca Landini. “Le imprese non faranno più contratti”, denuncia l’ex ministro Orlando.
A cura di Annalisa Girardi
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Nel decreto Lavoro il governo di Giorgia Meloni ha rafforzato l'utilizzo dei voucher, che aveva reintrodotto con la legge di Bilancio approvata alla fine dell'anno scorso. Via libera fino a 15 mila euro per le aziende che operano in specifici settori, anche se queste hanno già diversi dipendenti a tempo indeterminato. Questa misura, insieme a quella che prevede nuove causali sui contratti a termine, è stata particolarmente criticata da opposizioni e sindacati, che accusano la maggioranza di voler alimentare la precarietà.

Durissimo il segretario della Cgil, Maurizio Landini, in un'intervista a La Stampa:  "Con la diffusione dei voucher e la deregolamentazione dei contratti a termine va contro l’articolo 1 della Costituzione. Questo è quello che stanno facendo. Questo è ciò che dobbiamo impedire. Il mondo del lavoro ci chiede di non fermarci", ha detto.

I voucher possono essere utilizzati dai datori di lavoro per le prestazioni occasionali, invece dei normali contratti. Non essendo tassati, infatti, sono convenienti per l'azienda che li utilizza, ma non prevedono alcuna forma di welfare per il lavoratore.

Ieri l'ex ministro del Lavoro, Andrea Orlando, intervenendo a Start su Sky Tg24, aveva detto che il governo fosse riuscito a tagliare il cuneo fiscale solo perché aveva levato soldi ai poveri da altre misure. E sui voucher aveva denunciati: "Aumentare il tetto per l'utilizzo dei voucher in alcuni settori significa autorizzare quei datori di lavoro a non fare più contratti perché potranno coprire quasi tutta la fascia della forza lavoro attraverso i voucher".

Il deputato di Forza Italia, Alessandro Cattaneo, invece a DiMartedì aveva difeso la misura, affermando che il governo l'avesse introdotta per aiutare le piccole e medie imprese: "Abbiamo aumentato il tetto da 10 a 15mila euro per i voucher, ascoltando le richieste dei piccoli e medi imprenditori".

I voucher erano nati nel 2003 per essere poi di fatto aboliti nel 2017. L'addio era durato poco e già nell'anno successivo erano stati reintrodotti, anche se in forma ridotta. Con la sua prima legge di bilancio, però, il governo Meloni aveva di fatto ristabilito questa forma di pagamento per i datori di lavoro, ampliandola poi nel decreto Lavoro.

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