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Tetto al contante, le ragioni del sì e del no all’aumento e come funziona in Europa

Dal 1°gennaio 2023 il tetto al contante in Italia dovrebbe abbassarsi da 2000 a 1000 euro, ma il nuovo governo vorrebbe alzarlo a 10mila euro. Perché questa proposta e come funziona il tetto al contante in Europa? Facciamo chiarezza.
A cura di Annalisa Girardi
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Ha fatto discutere la proposta della Lega di alzare il tetto al contante da 2mila a 10 mila euro. Negli ultimi anni nel nostro Paese è variato diverse volte il limite al contante: nel 2008, con la normativa antiriciclaggio questo era fissato a 12.500 euro, per essere poi abbassato nel 2010 a 5mila euro. Mario Monti lo aveva poi ulteriormente abbassato a mille euro, mentre Matteo Renzi lo aveva alzato a 3mila. Nel 2020 questo era tornato a 2mila euro, limite attualmente in vigore.

Dopo l'annuncio della Lega dall'opposizione sono piovute le accuse di voler aprire a evasione e riciclaggio, andando in netta opposizione con quanto fatto negli ultimi anni, in cui si è cercato di limitare sempre più i pagamenti cash, favorendo invece quelli elettronici (e quindi tracciabili). Anche Giorgia Meloni è intervenuta sul tema e, cercando di mettere un punto alle polemiche, ha sottolineato come un ex ministro del Pd, Pier Carlo Padoan, secondo cui non ci fosse alcuna connessione tra limite al contante e l'evasione.

La presidente del Consiglio, però, non ha ricordato che qualche tempo dopo Padoan disse anche che alzare il tetto al contante, come fatto dall'allora governo Renzi, fu un errore. Ha invece citato altri Paesi europei, in cui non è fissato alcun limite all'utilizzo del contante e non per questo presentano un'alta evasione fiscale o un'importante fetta di economia sommersa. Chiaramente la situazione varia moltissimo da Paese a Paese e le criticità di ogni Stato sono diverse.

Per fare un po' di chiarezza sul tema andiamo a vedere quali sono le regole nei diversi Paesi europei e, tornando poi in Italia, quali sono le ragioni di chi è favore di un aumento del tetto al contante e quelle di chi è contrario.

In quali Paesi europei non c'è un tetto al contante

I dati sul tetto al contante in Europa sono raccolti dall'ECC, il Centro europei per i consumatori. Sul sito è possibile consultare a quanto ammonta il limite per i pagamenti cash nei diversi Stati. Ci sono anche quelli che non lo prevedono affatto, che sono:

  • Austria
  • Cipro
  • Germania
  • Danimarca
  • Estonia
  • Finlandia
  • Irlanda
  • Islanda
  • Lussemburgo
  • Norvegia
  • Olanda
  • Regno Unito
  • Ungheria

Il fatto che non ci sia un limite al contante, però, non significa che non esista alcun altro tipo di controllo. In alcuni casi, infatti, sono previste misure alternative come l'obbligo di presentare un documento per somme elevate.

A quanto ammonta il tetto al contante nei Paesi europei che lo prevedono

Per i Paesi dove invece è fissato un tetto, la cifra varia moltissimo. Ecco a quanto ammonta nei diversi Stati europei.

  • Belgio: 3mila euro
  • Bulgaria: 10mila Lev (circa 5.100 euro)
  • Croazia: 15mila euro
  • Repubblica Ceca: 270mila corone (circa 10.500 euro)
  • Francia: 1.000 euro
  • Grecia: 500 euro
  • Italia: 2mila euro (da abbassare a mille euro il 1° gennaio 2023)
  • Lettoni: 7.200 euro
  • Lituania: 3mila euro
  • Malta: 10mila euro (ma solo su alcuni prodotti)
  • Polonia: 15mila Złoty (circa 3.250 euro)
  • Portogallo: 3mila euro
  • Romania: 50mila Leu (circa 10 mila euro)
  • Slovacchia: 15mila euro
  • Slovenia: 5mila euro
  • Spagna: mille euro
  • Svezia: 10mila euro

C'è poi un altro elemento da considerare. Questi sono i limiti validi per i singoli individui/consumatori. Alcuni Stati impongono regole diverse (solitamente con vincoli più restrittivi) per le imprese. Non solo: alcuni prevedono una diversa normativa per gli stranieri a cui possono essere concessi tetti al contante più elevati.

Le ragioni a favore all'aumento del tetto al contante

Chi è a favore di aumentare il tetto al contante, come la Lega ma anche tutto il resto del centrodestra, porta a suo favore diversi argomenti. Alcuni di questi sono stati esplicitati direttamente nel programma elettorale del Carroccio, che parla di come "a causa della normativa che impone il limite all'utilizzo del contante (…) molti esercizi commerciali hanno perso l'opportunità di attrarre clientela, soprattutto straniera, abituata a spendere in contanti".

Non solo. La Lega sottolinea che sia anche una questione di tutela delle fasce più fragili della popolazione che, con tetti al contante troppo bassi si vedono costrette a mantenere un conto corrente e a sostenere le relative spese. Matteo Salvini ha affermato che quella di alzare il tetto al contante non sia altro che "una proposta di buonsenso", in nome di "meno burocrazia e più libertà". Secondo il centrodestra l'uso libero del contante, inoltre, sarebbe un incentivo ai consumi e di conseguenza un importante stimolo all'economia.

Le ragioni di chi è contrario

Dall'opposizione, invece, sono arrivate diverse critiche. Giuseppe Conte, che nei suoi mandati da presidente del Consiglio aveva messo in campo diverse misure per spingere l'uso dei pagamenti elettronici, ha detto che alzare il tetto al contante significa aprire al ritorno di "mazzette e valigette". E ancora: "Lo chiedo soprattutto ai giovani: a vostra conoscenza c'è qualcuno che gira con 10 mila euro in contanti? E se sì, è una persona onesta o una persona che è legata al malaffare. Stanno facendo un favore agli ‘spalloni', quelli che vanno Oltralpe a portare i nostri soldi nei forzieri".

Secondo il leader del M5s quindi, permettendo i pagamenti di grosse somme di denaro in contati si andrebbe a favorire l'economia sommersa e le operazioni di riciclaggio. Un punto su cui è d'accordo anche il Partito democratico: "Così si enderebbe più difficile controllare i flussi di denaro e favorirebbe, oltre all’evasione, il riciclaggio del denaro", ha commentato il senatore dem Franco Mirabelli.

La posizione di Bankitalia

C'è poi un altro punto. Uno degli obiettivi del Pnrr è quello di digitalizzare il Paese e spingere i pagamenti elettronici aiuterebbe anche in tal senso. Anche nel Recovery Plan, inoltre, si sottolinea come l'uso di pagamenti tracciabili sia un buono strumento di lotta all'evasione. La Banca centrale italiana, da parte sua, quando nel 2016 il governo Renzi aveva aumentato il tetto al contante fino a tremila euro (dopo che questo era stati abbassato a mille dal governo Monti) aveva avvertito di un aumento di 0,5 punti percentuali dell'economia sommersa in relazione a quella decisione. Alzare ulteriormente il tetto (e non di poco) potrebbe quindi avere ulteriori conseguenze in tal senso.

Cosa dice la legge

Al momento il tetto al contante in Italia è fissato a 2mila euro per effetto di un provvedimento inserito l'anno scorso nel decreto Milleproroghe. Che stabiliva anche che questo limite dovesse scendere ulteriormente, a mille euro, dal 1° gennaio 2023. Il senatore di Fratelli d'Italia Giovanbattista Fazzolari, però, ha annunciato che  "l'aumento al tetto del contante è da sempre nel programma del centrodestra e lo faremo già nella prima legge di bilancio". Se ciò dovesse effettivamente accadere il limite al contante non diminuirà di mille euro, ma si alzerà di 8mila, arrivando così a un tetto di 10mila euro per i pagamenti cash.

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