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Taser, Possibile: “Pura faciloneria di Salvini, con più armi in giro c’è meno sicurezza”

Il Taser, nelle mani sbagliate e con un utilizzo improprio, può diventare un’arma letale. A lanciare l’allarme è Andrea Maestri, co-segretario di Possibile: “Noi temiamo che questa sperimentazione aprirà lentamente ad una liberalizzazione dell’uso di queste armi”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Ieri è partita la sperimentazione per i Taser in 11 città italiane. Saranno trenta le pistole elettriche che verranno utilizzate dalle Forze dell'Ordine, in sostituzione in alcuni casi delle armi da fuoco. In molti casi – questi strumenti vengono utilizzati già in 107 Paesi, tra cui Canada, Brasile, Australia, Nuova Zelanda, Kenya, Finlandia, Francia, Germania, Repubblica Ceca, Grecia e Regno Unito – si è registrato un calo dei morti per armi da fuoco. Ma le cose stanno esattamente così? Alcune inchieste condotte da testate giornalistiche, come la Reuters, parlano di circa 1000 decessi collegati in qualche modo all'utilizzo del Taser: per le cadute provocate dalle scariche, per le combustioni che si possono generare (a esempio se la persona ha addosso liquidi infiammabili quando viene colpita), e per la sommatoria di questi fattori collegati a condizioni di salute precarie, come malattie cardiache o respiratorie di soggetti già vulnerabili (disabili, anziani o donne in gravidanza).

"Non banalizzerei il tema" – ha detto Andrea Maestri, co-segretario di Possibile, contattato da Fanpage.it – "Da genitore che sa che i propri figli adolescenti escono la sera e possono incorrere in controlli da parte della Polizia, io non starei affatto tranquillo. Non possiamo essere certi che la pistola elettrica venga utilizzata solo in flagranza di reato. Se un giovane, magari in stato di ubriachezza, dovesse fare resistenza, questo strumento potrebbe essere utilizzato contro di lui in modo arbitrario a scopo punitivo. Siamo molto preoccupati perché questa non è un'arma che si sostituisce a quelle esistenti, ma aumenterà il carico di violenze nelle nostre strade. Come è stato dimostrato negli Stati Uniti, con più armi in giro aumenta la possibilità che si verifichino tragedie. Va salvaguardato il monopolio pubblico dell'uso della forza, ma noi temiamo che questa sperimentazione aprirà lentamente ad una liberalizzazione dell'uso di queste armi".

L'azienda nega che l'arma possa causare vittime, e lo stesso ministro degli Interni Matteo Salvini ha parlato ieri di "arma di dissuasione non letale", il cui utilizzo sarebbe un "deterrente soprattutto per gli operatori della sicurezza che pattugliano le strade e possono trovarsi in situazioni border line". L'Onu l'ha definito uno strumento di tortura, mentre Amnesty International Italia ha detto che il concetto di armi "meno che letali" o "non letali" non è accettabile: è stato calcolato che nel decennio 2001-2011 sono decedute ben 500 persone. "È prima di tutto un problema culturale. C'è una faciloneria diffusa nell'affrontare il tema della sicurezza" – ha commentato Maestri – "Apparentemente sembrerebbe un aumento di sicurezza per tutti, ma si tratta di una banalizzazione: non è uno strumento innocuo, perché può creare danni. Salvini viene smentito dai fatti". 

Come funziona il Taser? È un oggetto a forma di pistola, composto da due elettrodi capaci di colpire un obiettivo con un flusso di corrente elettrica ad alto voltaggio, ma a bassa velocità (amperaggio). L’elettricità che scorre nei due cavi passa attraverso un materiale conduttore, come un metallo o appunto un corpo umano. La scarica elettrica dura non più di 5 secondi: non uccide il soggetto, ma lo immobilizza e stordisce. "Bisogna dirlo con chiarezza: il Taser provoca dolore" – ha spiegato Maestri – "La scarica elettrica invia forti segnali al sistema neuro-muscolare della persona colpita. Per questo un uso improprio di quest'arma può diventare uno strumento di tortura. Come facciamo a monitorare cosa succede tra un agente e un cittadino che viene fermato in un vicolo buio o in una stanzetta durante un interrogatorio?".

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