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Su Ius Italiae Tajani prende tempo: “Non è priorità”. Ora Iv, Pd e 5s temono il bluff: “La solita farsa?”

Si riapre il dibattito sulla riforma della cittadinanza, dopo che Forza Italia si è detta disponibile a votare la sua legge sullo siu scholae con il Pd. Ma le opposizioni temono si tratti di un bluff, e si dicono pronti a un confronto in Aula: “Spero che non sia una chiacchiera estiva come avvenne l’anno scorso durante la calura agostana”, ha detto il leader del M5s Giuseppe Conte.
A cura di Annalisa Cangemi
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Ius scholae sì, Ius scholae no. Mentre Forza Italia tentenna ci sono più 900mila studenti privi della cittadinanza italiana (l'11,2% del totale degli alunni in Italia). Dopo la bocciatura del quesito sulla cittadinanza italiana al referendum dell'8 e 9 giugno, il vicepremier Tajani ha subito rilanciato la proposta degli azzurri, una forma di ius scholae, che prevede il riconoscimento della cittadinanza italiana ai ragazzi che abbiano completato uno o più cicli di studio in Italia.

In particolare, nel caso della proposta di Forza Italia, la cittadinanza italiana verrebbe concessa dopo la scuola dell'obbligo, per cui un ragazzo con background migratorio diventerebbe italiano a tutti gli effetti non prima dei 16 anni. Si tratta dello ius italiae: si richiedono almeno 10 anni di scuola con profitto in Italia per ottenere la cittadinanza.

Nel testo si specifica che "lo straniero nato in Italia o lo straniero che arriva in Italia entro il compimento del quinto anno di età, che risiede ininterrottamente per dieci anni in Italia e frequenta e supera le classi della scuola dell’obbligo – 5 anni di elementari, 3 anni di medie e 2 di superiori -, può ottenere la cittadinanza italiana, a 16 anni".

L'idea di Tajani non incontra però il favore degli alleati, e infatti al vicepremier di Forza Italia ha risposto il collega leghista Salvini con un secco no: "Mi pare che i referendum abbiano fatto chiarezza su questo. Anche a sinistra, la legge italiana va bene così come è". Stessa posizione espressa oggi dal capogruppo della Lega in commissione Cultura Rossano Sasso: "L'integrazione non funziona con un pezzo di carta, la cittadinanza italiana va bene così com'è".

Tajani sembra ora temporeggiare sulla proposta e dice che il suo partito chiederà di avviare l'iter della legge, chiedendo la calendarizzazione dello ius italiae, ma non prima di settembre: "Chiederemo che venga incardinata la nostra proposta sullo ius scholae. Adesso però ci sono tutti i decreti, è tutto ingolfato. Poi c'è la riforma della giustizia che è la nostra priorità assoluta. Poi tutto il resto…. La cittadinanza è un altro tema su cui ci impegniamo, ma lo ius italiae non è una priorità del momento. Metà di quel progetto di legge l'abbiamo portata a casa, poi porteremo a casa anche il secondo pezzo. Sono per vincere il Giro d'Italia e non la singola tappa", ha detto il ministro ai cronisti in Transatlantico al Senato dopo il question time.

Scontro Renzi-Tajani su ius scholae, il ministro non risponde

Proprio durante il question time Tajani è stato incalzato dalle opposizioni. "Ha detto che sullo ius scholae Forza Italia presenterà la propria proposta di legge. Siccome la stessa cosa l'aveva detta tale e quale un anno, facendo il giro delle sette chiese, le domando stavolta fa sul serio o fa come l'anno scorso? Perché l'anno scorso lei ha detto ad agosto che voleva lo ius scholae, noi siamo arrivati in aula a settembre, abbiamo presentato la vostra proposta di legge che ci avete votato contro", ha detto Matteo Renzi, leader di Italia viva, durante il question time a Palazzo Madama, che era dedicato alla politica estera del governo.

Ma Tajani ha evitato di rispondere sul punto: "Io sono qui da ministro degli Esteri, non da leader di partito", ha detto il titolare della Farnesina in Aula. "Non mi sembra che sia all'ordine del giorno un dibattito sui testi depositati alla Camera, al Senato, su quello che noi abbiamo chiamato ius italiae da parte del mio partito. Io sono sempre pronto a discutere di tutto, ma non è questo il luogo", ha replicato ancora Tajani.

"Questa volta – lo ha incalzato Renzi – fate davvero sul serio sullo ius scholae anche accettando il voto delle opposizioni e facendovi votare contro da Forza Italia e dalla Lega oppure come al solito agosto per lei è il mese delle dichiarazioni folli a cui non seguono alcuni risultati concreti?".

Quindi Tajani si è concentrato sui dossier internazionali. Il ministro degli Esteri ha però chiuso il suo intervento rivolgendosi polemicamente a Renzi, che gli aveva rinfacciato di trovarsi a "Ferentino a chiedere l'alta velocità mentre Trump annunciava il disimpegno dall'Ucraina". "Continuerò ad essere sempre in contatto con i cittadini che mi hanno eletto e in tutti i luoghi in cui gli italiani hanno bisogno di interloquire con il governo. È il dovere di ogni ministro non rimanere nei salotti buoni e parlare con i cittadini, non c'è nulla da ridere sugli eventi dei vari comuni, rappresentano la storia e l'identità, bisogna sapere cosa si celebra in una città di cui si è preso gioco", ha detto Tajani riferendosi a Ferentino. "Non mi sembra normale per questa istituzione che si consentano i comizi e non si risponda alle domande che si formulano", ha replicato ancora Renzi.

"Il ministro degli Esteri – ha aggiunto Renzi – prende degli impegni fuori dal Parlamento e poi, improvvisamente, in Parlamento il ministro Tajani resta muto, il ministro ha tanta paura della presidente del Consiglio e non ha il coraggio di portare in Parlamento quello che propone al Meeting di Rimini".

"Le opposizioni sono disponibili a votare a favore della proposta di Forza Italia, la maggioranza no. Vorremmo sapere cosa intende fare il ministro", ha concluso Renzi.

Pd pronto a valutare proposta Forza Italia su ius scholae

Aveva fatto pensare a un'accelerazione questa mattina la dichiarazione fatta alla Repubblica dall'azzurro Raffaele Nevi, il quale aveva detto che Forza Italia sarebbe pronta a votare la legge con i dem. Una disponibilità che è stata accolta con favore dall'area riformista del partito di Schlein. Nevi ha poi chiarito che il suo partito sarebbe pronto a far passare lo ius Italiae anche senza i voti del resto della maggioranza, quindi nonostante la contrarietà di Lega e Fratelli d’Italia: "Se passa, passa con chi la vota. Noi la votiamo".

"L'apertura di Forza Italia sullo ius scholae è una possibilità che va verificata ed esperita, non lasciata cadere. Mi auguro che dal Pd e dalle forze di opposizione, così come da quelle di maggioranza più consapevoli, possa venire attenzione e dialogo. I diritti prima di tutto", ha detto il senatore Filippo Sensi.

Per l'eurodeputato Giorgio Gori "l'apertura di Forza Italia sullo ius scholae, se perseguita con concretezza, rappresenta un positivo passo avanti, che merita l'avvio di un confronto libero e costruttivo. Abbiamo bisogno di una società più giusta, inclusiva e coesa". Dello stesso avviso Simona Malpezzi: "Bene le aperture di Fi in tema di cittadinanza. Le proposte in Parlamento ci sono. Ripartiamo provando a dare una possibilità a quelle bambine e a quei bambini che sono a scuola con i nostri figli e le nostre figlie? Approviamo insieme una legge doverosa di civiltà politica". Secondo Lia Quartapelle "È il momento di verificare se FI fa sul serio per dare finalmente la cittadinanza ai bambini che studiano nelle nostre scuole. Per far progredire l'agenda dei diritti serve la capacità di guardare in modo comune al futuro dell'Italia". "L'apertura manifestata da Forza Italia alla calendarizzazione della discussione sullo Ius scholae rappresenta un segnale positivo che il Parlamento non può ignorare. Tuttavia, è fondamentale che questo impegno sia serio e concreto, e non si riduca a una mera dichiarazione di intenti priva di sostanza", ha dichiarato il senatore del Pd Graziano Delrio.

Meno netta l'apertura mostrata da Pierfrancesco Majorino, responsabile del Pd per l’immigrazione, vicino alla segretaria Elly Schlein: "Siamo pronti al confronto nel merito dei testi, a partire dalla nostra proposta di legge organica sullo ius soli, e siamo aperti al confronto con tutti quindi anche con Forza Italia, pur ritenendo quella proposta dello ius scholae molto parziale e lontana dalla nostra", ha detto come riporta la Repubblica.

La proposta del Pd sullo ius scholae prevede la possibilità di ottenere la cittadinanza italiana per i minori arrivati nel Paese entro i 12 anni, che abbiano completato almeno cinque anni di scuola.

Il ministro Tajani tuttavia ha chiarito che deve essere il Pd a votare la proposta di Forza Italia, non il contrario. E Fi comunque non sarebbe disposta a modificare il suo testo: "Cosa siamo disposti a trattare sullo Ius italiae? Nulla – ha detto il segretario azzurro – neanche lo sconto di un mese sui dieci anni di studio. Si deve fare la scuola dell'obbligo come fanno tutti i cittadini italiani. Questo è un modo molto più serio della legge attuale. Quella sui dieci anni è una regola severa ma giusta. La proposta del Pd è su cinque anni e per noi non va bene. Non siamo disposti a trattare sui tempi".

"Noi abbiamo la nostra proposta – ha ribadito – Siamo pronti a discuterla con tutti quanti. Il Parlamento è sovrano", ha aggiunto. Il leader di Fi ha detto però che la questione non è prioritaria, e se ne discuterà in autunno. Ancora più esplicita sull'opportunità di rimandare la discussione è stata la vicepresidente Forza Italia del Senato Licia Ronzulli, secondo cui la calendarizzazione "non è all'ordine del giorno".

Opposizioni aprono al confronto: "Su ius scholae ci siamo, purché non sia farsa d'agosto"

Anche i leader degli altri partiti d'opposizione sono pronti al confronto in Parlamento sulla proposta di Forza Italia per riformare la cittadinanza: "Spero che non sia una chiacchiera estiva come avvenne l'anno scorso durante la calura agostana. Noi non aspettiamo altro. Il Movimento Cinque Stelle, se ci parlate di Ius Scholae, è la nostra battaglia di anni su cui non abbiamo trovato la possibilità di confrontarci in parlamento in modo concreto. Quindi se davvero Fi è conseguente ci riempie il cuore", ha detto il presidente M5S Giuseppe Conte, nel transatlantico della Camera. "Anzi direi che la questione è così importante che potremmo anche rinunciare a un po' di ferie. Per ritrovarci qui e farlo subito", ha aggiunto Conte.

"Prima Tajani dice che serve una riforma della cittadinanza per dare una risposta a centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi, poi però avanza una proposta restrittiva rispetto alla legge attuale: l'apertura di oggi del portavoce di Fi Raffaele Nevi a votare una proposta su questo sembra davvero l'ennesima boutade estiva di Forza Italia, di cui ricordiamo l'infruttuoso tour nelle carceri dell'anno scorso. Peraltro, la proposta di Forza Italia sullo ius scholae sarebbe l'unica del suo genere al mondo. Ma è bene che si apra la discussione in parlamento: ci confronteremo lì nel merito, anche se temiamo che ancora una volta FI non faccia sul serio", ha detto il segretario di Più Europa Riccardo Magi.

Conferma la sua apertura il leader di Azione, Carlo Calenda: "Come abbiamo già più volte annunciato se FI porterà al voto una legge sullo ius scholae Azione la sosterrà convintamente".

Scettici i leader di Avs, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, ma disposti a discuterne in Aula: "Anche un anno fa il vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani avanzò la proposta di aprire una discussione in Parlamento per arrivare all'approvazione di una legge sullo ius scholae. Tuttavia – hanno detto Bonelli e Fratoianni – di fronte ai ripetuti no della Lega e di Fratelli d'Italia, si ritirò rapidamente, trasformando l'iniziativa in un generico dibattito estivo sui giornali. Se questa volta ci sarà una proposta di legge concreta che arriverà effettivamente in Parlamento, Alleanza Verdi e Sinistra è pronta a confrontarsi nel merito, con l'obiettivo chiaro di allargare i diritti a chi vive, studia e lavora in Italia senza esserne cittadino. È una questione di civiltà e giustizia".

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