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Statali, sbloccati gli anticipi sul Tfr: fino a 45mila euro di liquidazione da incassare subito

Arriva una norma che consentirà agli statali di chiedere alle banche un anticipo fino a 45mila euro per poter incassare subito parte del trattamento di fine rapporto. La direttiva di cui potranno beneficiare i dipendenti pubblici che andranno in pensione è contenuta nel decretone. “La prossima settimana saranno conclusi gli ultimi approfondimenti tecnici”, ha affermato in una nota la ministra della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno.
A cura di Annalisa Girardi
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L'accordo sul Tfs, la liquidazione per i dipendenti statali che andranno in pensione, è già "stato predisposto e proprio la prossima settimana saranno conclusi gli ultimi approfondimenti tecnici", ha affermato in una nota la ministra della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno. Ad oggi, gli impiegati pubblici che si ritirano dal mondo del lavoro devono attendere fino a due anni per ricevere la buonuscita: in alcuni casi, possono passare anche tre anni prima che venga emesso il trattamento di fine rapporto. Per i dipendenti della pubblica amministrazione, se l'importo non supera i 50mila euro, questo pagato in un'unica rata.

Per questo nel decretone in cui sono anche contenuti reddito di cittadinanza e quota 100 è stata introdotta una norma che consente agli statali di richiedere un prestito alle banche fino a 45 mila euro per poter così incassare subito almeno parte della liquidazione. Si dovrà tuttavia raggiungere un'intesa fra i ministeri coinvolti e gli istituti bancari. Inizialmente, spiega il Messaggero, l'anticipo avrebbe dovuto essere contenuto in un tetto massimo di 30mila euro, ma nella fase di conversione della legge si è deciso di portare l'asticella fino ai 45mila.

"Il nostro Governo ha previsto la possibilità di un'anticipazione bancaria del trattamento, nonché uno sgravio fiscale attraverso la riduzione dell'aliquota Irpef", ha spiegato Bongiorno nel comunicato, indicando che la soluzione neutralizza sia gli "oneri legati agli interessi connessi all'anticipazione finanziaria" sia "il differimento temporale della liquidazione per chi non opta per il finanziamento, considerando che il Tfs o Tfr sarà corrisposto con una consistenza netta superiore grazie alla riduzione dell'aliquota Irpef". Perché le misure siano attuate, ricorda la ministra, è necessaria "l'adozione di un decreto del presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il ministro dell'Economia e delle finanze, il ministro del Lavoro e delle politiche sociali e il ministro per la Pubblica amministrazione, sentiti l'Inps, il Garante per la protezione dei dati personali e l'Autorità garante della concorrenza e del mercato".

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