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Spending review, Monti: non è una nuova manovra, ma tagli strutturali

Partiti gli incontri del Governo con enti locali e parti sociali per illustrare il piano di tagli ai costi della Pubblica Amministrazione.
A cura di Antonio Palma
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Spending review, Monti: non è una nuova manovra, ma tagli strutturali

La spending review è arrivata ai nastri di partenza, il Governo dedicherà questa settimana quasi interamente agli incontri con le parti in causa per annunciare le linee chiave e capire le posizioni dei soggetti coinvolti nei tagli. Se ieri è stato il giorno degli incontri con i Ministri incaricati di fare la loro parte di tagli per i Dicasteri di competenza, oggi a Palazzo Chigi la giornata è dedicata agli appuntamenti con gli enti locali e le parti sociali. Su un argomento in particolare il Premier Monti ha voluto fare delle precisazioni, quella in atto, nonostante la corposità delle risorse movimentate, non sarà una nuova manovra finanziaria, ma un progetto di tagli strutturali duraturo nel tempo che cercherà di evitare tagli lineari.

Probabili tagli più corposi per sostenere spese su esodati e terremoto – Da quanto emerge dall'incontro tra Monti e i rappresentanti delle Autonomie locali di Comuni, Province e Regioni, il Premier avrebbe ribadito che l'obiettivo finale non è ridurre i servizi ma di attuare una razionalizzazione delle spese attraverso l'eliminazione degli sprechi nella pubblica amministrazione. Il piano sulla spending review che il Consiglio dei Ministri dovrebbe approvare entro il fine settimana però sembra al momento non sufficiente, visto che quei 4,2 miliardi di euro inizialmente previsti non bastano a coprire i nuovi costi sopraggiunti. Ora infatti con questi tagli, oltre ad evitare un aumento dell'Iva, dovrebbero essere finanziati anche i nuovi costi derivanti dalla questione degli esodati e dai danni del terremoto in Emilia.

Rinvio per l'incontro con le parti sociali – I tagli complessivi dunque potrebbero essere ben oltre quelli preventivati, e di questo si sta parlando nei vari incontri tra il Premier e i Ministri. Nel frattempo è arrivato anche il rinvio di alcune ore all'incontro con le parti sociali facendo prevedere un'incertezza non di poco conto.  "Mi viene il sospetto che non siano così d'accordo sulle cose da fare", ha affermato la leader della Cgil Susanna Camusso che insieme agli altri sindacati confederali è pronta a dare battaglia sul piano di esuberi dei dipendenti statali, e soprattutto in caso di tagli  lineari alle attività e ai servizi della P.A.

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