Senza i 97 milioni statali Ryder Cup a rischio. Lotti: “Opportunità negata per populismo”

La tormentata vita dell'emendamento dedicato al torneo golfistico internazionale Ryder Cup, che dovrebbe tenersi in Italia nel 2022, sembra essere destinata a non terminare a breve. Dopo i vari inserimenti a tradimento della garanzia di Stato da 97 milioni di euro prima nella legge di bilancio, poi nel decreto fiscale e infine addirittura nel Dl Salva Banche, inserimenti cui è seguito lo stralcio per inammissibilità, ora il governo potrebbe tentare l'ultima carta, quella del decreto Milleproroghe, che andrà approvato entro il prossimo 28 febbraio. A riportare l'indiscrezione è un articolo pubblicato oggi dal Fatto Quotidiano. Nel corso della serata di ieri, con un post pubblicato su Facebook il ministro dello Sport Luca Lotti ha cercato di rispondere alle polemiche generate dalla notizia diffusa dalla stampa relativa all'approvazione dell'emendamento in commissione Finanze, poi dichiarato inammissibile in extremis dal presidente Pietro Grasso, sostenendo che il torneo golfistico è in realtà un'opportunità per l'Italia, opportunità che andrebbe a generare introiti economici importanti. "Leggo alcuni commenti a dir poco imprecisi e ricostruzioni fuorvianti sull'emendamento collegato alla Ryder Cup. Uno tra tutti quello del senatore Giovanardi che evidentemente non ha proprio idea di cosa sia un fondo di garanzia e ancor meno un evento internazionale. Vorrei essere chiaro, non è in discussione il futuro di un ministro o di una Federazione: qui si sta parlando di un grande evento sportivo che rappresenta un'occasione storica per il nostro Paese e che potrà avere ricadute positive su investimenti, turismo e nuovi posti di lavoro", scrive il ministro Lotti su Facebook.
"Oggi in Senato il presidente Grasso non ha bocciato l'emendamento nel merito, e questo in molti fanno finta di non capirlo. A questo punto però, mi dispiace, ma vedo il futuro della Ryder Cup un po' più in salita. C’è chi ha definito ‘torneo di golf' un evento sportivo mondiale che secondo uno studio della Kmg (reso noto dalla Federazione Italiana Golf) potrà avere 400 milioni di euro tra impatti diretti e indiretti. Tutti quelli che oggi dicono ‘no' alla Ryder come commentano questi numeri? Sono davvero così felici di negare un'altra opportunità all'Italia e agli italiani?", prosegue il ministro dello Sport, aggiungendo: "Viene da chiedersi con quale coraggio si possa festeggiare il mancato sostegno ad una manifestazione di livello mondiale come la Ryder, così come in passato altri hanno gioito per altre significative rinunce. Al contrario io resto convinto che lo sport possa essere una grande occasione di crescita sociale, culturale ed economica, e che l'Italia sia assolutamente in grado di ospitare eventi come la Ryder Cup. Non si neghi questa opportunità al nostro Paese solo per una inutile rincorsa al facile populismo".
Una fonte anonima ha poi dichiarato al Fatto Quotidiano che in mancanza dell'approvazione della garanzia di Stato da 97 milioni di euro la competizione rischierebbe di saltare definitivamente, sostenendo che l'ipotesi costituirebbe una mezza tragedia per il mondo del golf.
“Adesso la Ryder Cup è davvero a rischio”. Dall’altra parte del telefono c’è chi sin dall’inizio ha scommesso sull’edizione italiana del torneo di golf più importante al mondo. Risponde alle domande del fattoquotidiano.it, vuole rimanere nell’anonimato ed è molto preoccupato: sa, infatti, che senza la famosa garanzia governativa l’Italia è ad un passo dal perdere la manifestazione che si dovrebbe tenere (condizionale d’obbligo a questo punto) nel 2022 a Roma. Cosa che, dal punto di vista del mondo del golf, è una mezza tragedia. I 60 milioni già nascosti e approvati nella legge di Bilancio non bastano: secondo quanto apprende ilfattoquotidiano.it, lunedì 13 febbraio scade il tempo a disposizione del Comitato organizzatore per presentare alla società detentrice dei diritti della manifestazione la copertura economica totale dell’evento. Una copertura che al momento non c’è e che rappresenta la conditio sine qua non posta dagli inglesi al momento dell’assegnazione. A questo punto il Milleproroghe, in chiusura in questi giorni al Senato, diventa l’ultimo treno su cui il governo tenta di salire, dopo aver tentato di infilare di nascosto questa garanzia in una serie di provvedimenti degli ultimi mesi. Ma i tempi e i margini di manovra sono strettissimi, e all’interno degli stessi ambienti federali è maturata la consapevolezza che “c’è una percentuale molto alta di possibilità che il torneo non si faccia più da noi”.
Secondo quanto riporta l'articolo di Vendemiale sul Fatto Quotidiano, "lunedì 13 febbraio il Management Board della Ryder Cup Europe si riunirà in Inghilterra: aspetta dal Comitato organizzatore la presentazione dei documenti, comprese tutte le garanzie economiche che sono state sottoscritte nel contratto". Quel documento sostanzialmente prevede "l’impegno dello Stato italiano per un totale di 157 milioni di euro, la cifra esatta a cui ammonta il business plan dell’evento: 60 milioni di euro (i contributi pubblici che serviranno per triplicare il montepremi dell’Open d’Italia) ci sono, gli altri 97 no". Il 97 mancanti sono proprio quelli del famigerato "emendamento marchetta", com'è stato ribattezzato da vari parlamentari. "La garanzia è vincolante e la scadenza non più derogabile: per questo adesso è davvero possibile, per non dire probabile, che l’edizione del 2022 salti definitivamente". Al momento dall'Inghilterra, però, non commentano l'indiscrezione e non rilasciano dichiarazioni.