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Scuola, non bastano ingressi scaglionati: presidi chiedono intervento sui trasporti

Botta e risposta tra l’Associazione nazionale presidi e Guido Rasi, consulente del commissario Figliuolo, sulle misure anti Covid necessarie per mettere in sicurezza le scuole.
A cura di Annalisa Cangemi
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Impossibile prevedere ingressi scaglionati in classe. Lo dicono i presidi italiani, che hanno risposto oggi al consulente del commissario all'Emergenza Figliuolo, Guido Rasi, ex direttore dell'Ema, che oggi a ‘Sabato anch'io' su Radio1, aveva chiesto di intervenire nelle scuole, per evitare un incremento di casi anche nelle classi.

Secondo Rasi nelle scuole sono mancati interventi strutturali, in particolare nella gestione dei flussi in entrata e uscita. A proposito delle regole anti Covid l'esperto ha detto: "Temo che non sia stato fatto nulla di strutturale per le scuole". Il problema, ha aggiunto, è "la gestione dei flussi in entrata e uscita". Per Rasi, visto che la quarta ondata è ormai un dato di fatto in Europa, sarebbe importante intervenire "non tanto nella classe, ma nel momento in cui si gestiscono i flussi delle persone".

Al microbiologo ha però risposto l'Anp, con il presidente dell'associazione Antonio Giannelli: "Per la morfologia degli istituti scolastici di più non si poteva fare dal punto di vista degli scaglionamenti all'ingresso e all'uscita. Per evitare assembramenti è necessario avere tanti accessi, ma la maggior parte delle scuole ne ha uno, al massimo due. Scaglionare in due orari mille alunni non risolve molto, dopodiché abbiamo sempre fatto raccomandazioni a studenti e genitori".

"Piuttosto – afferma Giannelli – parlerei di problemi collaterali che vengono di fatto scaricati sulle scuole, come le comunicazioni che competono alle Asl, ovvero le informazioni da dare alle famiglie riguardo al modo di comportarsi in caso di contagio. Non solo, sul tema dei trasporti non è stato fatto praticamente niente: è sotto gli occhi di tutti che i mezzi pubblici sono strapieni, che non c'è controllo su quanti salgono e sull'uso delle mascherine. Inoltre tutti gli studi dimostrano che le scuole non sono veicoli di contagio".

Giannelli auspica poi che al più presto si possano immunizzare anche gli under 12, "una platea di circa 4 milioni di studenti". 

Il ministero dell'Istruzione, alla ripresa dell'anno scolastico, a settembre ha comunicato le risorse impiegate per le scuole: 270 milioni di euro per l'edilizia leggera, 350 per l'acquisto di beni e servizi da parte delle scuole per l'avvio in sicurezza e altri 500 milioni per il Piano Estate riguardo al rafforzamento delle competenze non raggiunte o raggiunte in parte a causa della pandemia.

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