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Scuola, a settembre nuovi banchi e stop didattica a distanza: “Non può sostituire lezioni in aula”

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, in audizione in commissione al Senato parla del nuovo anno scolastico e del ritorno in classe, che deve avvenire di presenza e non con la didattica a distanza: “Nessuno ha mai affermato che la didattica digitale possa o debba sostituire la didattica in presenza”. Azzolina annuncia anche l’arrivo di nuovi banchi nelle aule, che saranno “moderni e più dinamici”.
A cura di Stefano Rizzuti
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La scuola riprenderà il 14 settembre, con il ritorno in classe dopo i mesi di chiusura dovuti al lockdown. In vista della ripresa delle lezioni per tutti gli studenti italiani, la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, riferisce in commissione al Senato parlando del nuovo anno scolastico. E, in particolare, si sofferma sulla didattica a distanza: “Nessuno ha mai affermato che la didattica digitale possa o debba sostituire la didattica in presenza. La configurazione concettuale e concreta dell'attività ‘a distanza' rappresenta una sfida e al contempo un'opportunità, complementare alla didattica in presenza”. Motivi per cui la ministra assicura che a settembre “le attività didattiche riprenderanno in presenza e in sicurezza su tutto il territorio nazionale”. La didattica a distanza, secondo Azzolina, “ha rappresentato e rappresenta una sfida e al contempo un'opportunità, complementare alla didattica in presenza”.

I nuovi banchi nelle scuole italiane

Il nuovo anno scolastico comincerà con novità riguardanti anche i banchi, che saranno singoli: “Assicureremo alle istituzioni scolastiche gli arredi che dovessero esser utili per rispettare le indicazioni sul distanziamento fisico, anche nuovi banchi, moderni e più ‘dinamici', in un'ottica di innovazione costante e della costruzione di ambienti didattici più moderni”. Ma non ci sono solo i banchi, perché la nuova scuola si dovrà basare anche su nuovi spazi, con “un’apertura verso l’esterno, l’utilizzo di parchi, teatri, musei, archivi, biblioteche, al fine di poter ampliare gli spazi della conoscenza, anche in un’ottica di partecipazione al territorio che fortifichi l’alleanza educativa, civile e sociale di cui le scuole sono interpreti privilegiate”.

Gli interventi per il nuovo anno scolastico

Saranno le singole scuole a decidere come intervenire per avviare il nuovo anno scolastico, “nel rispetto di un complesso equilibrio tra sicurezza, benessere socio-emotivo di studenti e personale scolastico, qualità dei contesti e dei processi di apprendimento e rispetto dei diritti costituzionali alla salute e all'istruzione. Lo faranno da sole? No. Il loro lavoro sarà accompagnato dall’amministrazione centrale e periferica e dagli enti locali”. Gli istituti avranno a disposizione un miliardo in piùallo scopo di adottare le opportune misure per la riapertura delle istituzioni scolastiche”, spiega ancora in commissione la ministra. Restando sul tema dei fondi per la scuola, Azzolina conclude: “L’emergenza ha fatto anche riemergere con forza problematiche decennali del sistema di Istruzione che ci hanno spinti a interventi immediati, per reagire alla crisi, e che ora ci sollecitano ulteriori interventi che guardino già al futuro. Vogliamo digitalizzare la scuola e farlo in fretta. Abbiamo stanziato oltre 400 milioni di euro, aumentandoli dagli iniziali 200, per potenziare la connettività delle scuole“.

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