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Sciopero dei benzinai

Sciopero benzinai, sindacato: “Impegnati a tenere aperto, ma non siamo carne da macello per strada”

“Chiediamo la sospensione temporanea del pagamento del prodotto. Nell’emergenza c’è bisogno di strumenti di emergenza, abbiamo provato a chiedere delle turnazioni. Non siamo eroi, non siamo martiri, ma non vogliamo neanche essere carne da macello per strada”, denuncia il Segretario generale della Federazione Italiana Gestori Carburanti e Affini, Alessandro Zavalloni. Oggi è previsto un incontro con i rappresentati dei benzinai al ministero per lo sviluppo economico.
A cura di Annalisa Girardi
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Il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha convocato i rappresentanti dei distributori di carburanti per fare il punto della situazione sul loro coinvolgimento nell'emergenza coronavirus, dopo che ieri sembrava che già dalla notte i benzinai si preparassero allo sciopero. La conferenze call è prevista per questo pomeriggio: secondo quanto riporta il Messaggero in nottata si sarebbero gettate le basi per un accordo volto a scongiurare lo sciopero previsto per oggi. Ma i sindacati Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio avvertono: "Non siamo più nelle condizioni di assicurare il necessario livello di sicurezza sanitaria e la sostenibilità economica del servizio".

In mattinata un incontro tra la Cgil e i ministri Patuanelli e Gualtieri sembra essersi concluso in modo positivo, come sottolinea la Confederazione Generale Italiana del Lavoro in un tweet. "Verso l'intesa. Importanti modifiche all’elenco dei settori e delle attività essenziali (#Ateco). Impegno del governo a garantire percorsi di consultazione in processi di deroga prefettizia a livello locale", aveva scritto qualche ora prima.

La denuncia dei benzinai

L'accordo tra governo e sindacati dovrebbe prevedere la sospensione del pagamento dell'affitto delle aree di servizio per le piazzole di benzina ai concessionari autostradali. I benzinai, da parte loro, lasceranno aperti i rifornimenti. Gli orari però saranno alternati e rimarrà comunque sempre possibile il self service. In caso non si raggiungesse un'intesa il Segretario generale della Fegica Cisl (Federazione Italiana Gestori Carburanti e Affini), Alessandro Zavalloni, spiega che comunque la chiusura delle pompe di benzina non sarà un vero e proprio sciopero.

"Non è stato mai proclamato alcuno sciopero, né c'è stata l'intenzione di farlo. Noi siamo impegnati a rimanere aperti e a mantenere il servizio. Si rischia di chiudere perché stanno esaurendosi le scorte sottoterra, non abbiamo liquidità per acquistare e le compagnie non portano il prodotto se non vengono pagate sull'unghia. Chiediamo la sospensione temporanea del pagamento del prodotto. Nell'emergenza c'è bisogno di strumenti di emergenza, abbiamo provato a chiedere delle turnazioni. Non siamo eroi, non siamo martiri, ma non vogliamo neanche essere carne da macello per strada", denuncia.

La posizione del governo

In una conferenza stampa ieri il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, aveva detto chiaro e tondo che in questo momento di emergenza, il Paese non si potesse semplicemente permettere uno sciopero. "La rifornitura di carburante è necessaria, indispensabile per far funzionare la macchina dello Stato e servire tutta la comunità nazionale soprattutto in emergenza. Invito tutti gli addetti ai lavori a soprassedere all'annuncio fatto di sciopero. Troveremo una soluzione con la ministra De Micheli. E comunque non consentiremo si arrivi all'interruzione di questo servizio".

Anche il Garante della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali ha chiesto ai sindacati di revocare la chiusura. Inoltre ha esteso l'invito a tutte le organizzazioni sindacali a non effettuare scioperi che possano coinvolgere i servizi pubblici essenziali, rischiando in questo modo di complicare ulteriormente le già difficili condizioni in cui si trovano i cittadini a causa dell'epidemia.

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