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Sblocca Cantieri, ok definitivo alla Camera

La Camera ha approvato in via definitiva il decreto Sblocca Cantieri. Ieri l’Aula aveva approvato la questione di fiducia posta dal governo per l’approvazione del decreto legge, con 318 sì e 236 no. Oggi è arrivato il via libera definitivo al provvedimento con 259 voti a favore, 75 contrari e 45 astenuti.
A cura di Annalisa Cangemi
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La Camera ha approvato in via definitiva il dl Sblocca Cantieri: il provvedimento doveva essere approvato entro il lunedì 17 giugno, pena la sua decadenza. Nella serata di ieri l'Aula aveva approvato la questione di fiducia posta dal governo per l'approvazione del decreto legge, con 318 sì e 236 no (tre astensioni). Oggi l'assemblea di Montecitorio ha approvato il decreto con 259 voti a favore, 75 contrari e 45 astenuti: il provvedimento ora diventa legge.

Al Senato l'ok era arrivato lo scorso 6 giugno. Durante l’esame di Palazzo Madama il testo era stato modificato, in particolare all'articolo 1, quello che riguarda le sospensioni di alcune norme del Codice degli appalti. Altre novità introdotte riguardavano le amministrazioni pubbliche, che non dovranno più selezionare i commissari di gara all'interno di un albo costituto dall’Autorità Anticorruzione, ma potranno sceglierli al loro interno. È stato inoltre stabilito il ritorno degli appalti integrati: le amministrazioni non saranno più obbligate a fare i progetti esecutivi prima di affidare i lavori alle ditte, ma queste ultime potranno occuparsi di tutto, dalla progettazione all’esecuzione. Decade poi l'obbligo per i Comuni non capoluogo di rivolgersi alla stazione unica appaltante. Cambia anche la soglia per il subappalto al 40%: fino ad ora il tetto era del 30%.

L'iter del decreto era stato molto travagliato. Oggetto di scontro nelle scorse settimane è stata la richiesta di riformulazione, avanzata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dell'emendamento della Lega che chiedeva la sospensione temporanea (per 2 anni) del Codice degli appalti. L'intesa finale raggiunta da Lega e M5S prevedeva la sospensione di alcune parti del Codice e la modifica di altre, ma non prevede la sospensione, come invece avrebbe voluto la Lega.

Prima del voto il Pd aveva attaccato duramente il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli: "Dopo che già in Legge di Bilancio erano state previste molte risorse finanziarie per ulteriori assunzioni nel Ministero dei Trasporti, nel Decreto Sblocca Cantieri è prevista l'istituzione di una nuova Spa per le infrastrutture presso il Mit con 200 assunzioni. Altre 200 poltrone per Toninelli. Si lasciano invece sostanzialmente sguarniti i comuni terremotati che sono chiamati a svolgere nuove funzioni per la ricostruzione. Ebbene quelle risorse invece che a Toninelli potevano essere destinate a quei comuni e quindi per i cittadini e per attività davvero utili ed importanti", aveva detto il deputato dell'ufficio di Presidenza del gruppo Pd alla Camera Andrea De Maria.

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