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Salvini lo critica e Giorgetti risponde: “Lui esprime un desiderio, io cerco di renderlo possibile”

Il ministro leghista Giorgetti risponde alle critiche di Matteo Salvini sull’azione dell’esecutivo guidato da Draghi: “Il mio segretario esprime un desiderio e io cerco di interpretarlo e renderlo possibile in quella che è l’attività di governo”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Durante la conferenza stampa che si è svolta dopo l'approvazione in Consiglio dei ministri delle misure per contrastare il caro bollette  – 8 miliardi in tutto di cui circa 5,5 destinati al contenimento del caro energia, mentre la restante parte andrà a sostegno delle filiere produttive più in difficoltà – Giancarlo Giorgetti ha replicato ancora una volta agli attacchi di Salvini all'esecutivo, di cui fa parte anche la Lega. "La politica è l'arte di rendere possibile ciò che è desiderabile. Il mio segretario esprime un desiderio e io cerco di interpretarlo e renderlo possibile in quella che è l'attività di governo", ha detto Giorgetti rispondendo a una domanda sull'ennesima tirata d'orecchie arrivata dal segretario del Carroccio.

Un giornalista chiede però a Giorgetti se questa dialettica sia compatibile con l'azione di governo, e se non si senta lui stesso sfiduciato continuamente dal leader della Lega. Il governo del resto proprio ieri è finito ben quattro volte sotto sul Milleproproghe in commissione Bilancio – sul tetto del contante lo strappo si è verificato grazie all'asse Forza Italia-Fratelli d’Italia con la sponda della Legatanto che Draghi è stato costretto a ‘strigliare' i partiti. Salvini infatti, pur rivendicando come un suo successo lo stanziamento da parte del governo del fondo per i medici vittime di Covid, ha detto che il decreto Energia non è sufficiente.

"Non solo miliardi per caro-bollette e sostegno settore automotive: è realtà fondo per medici vittime Covid perché governo ha reso operativo emendamento Lega. Risultati concreti che spiegano perché sosteniamo convintamente Presidente Draghi. Sull'Energia serviranno altri provvedimenti", ha twittato Salvini, ribadendo comunque la sua fiducia all'esecutivo.

Quanto ai rapporti con il Parlamento, Giorgetti ha ricordato che "L'importante è che il Parlamento migliori le proposte del governo e non le peggiori. L‘attività del Parlamento va rispettata e l'auspicio e che il Parlamento possa migliorare quello e facciamo noi".

Salvini nei mesi scorsi ha messo varie volte in discussione l'azione dell'esecutivo, soprattutto nella gestione dell'emergenza sanitaria, e sulle misure anti Covid che sono state prese, soprattutto per l'utilizzo del Green Pass. Proprio in questi giorni ha chiesto che la certificazione verde venga eliminata subito dopo la fine dello stato d'emergenza, il 31 marzo, anche se l'orientamento del governo è quello di mantenerlo più a lungo, almeno fino all'estate. L'atteggiamento di Salvini, che pur essendo in maggioranza ha la necessità di inseguire Giorgia Meloni, lo ha portato nei mesi scorsi a duellare proprio con il ministro leghista. E non è un mistero che nella Lega convivano da tempo due anime: quella ‘governista', più vicina a Draghi, che guarda agli interessi del ceto produttivo e degli imprenditori, rappresentata dal ministro Giorgetti e dai governatori del Nord; e la Lega di lotta, interpretata dal segretario. Anche se apertamente Salvini continua a ribadire il suo pieno appoggio al presidente del Consiglio, la distanza tra Salvini e Giorgetti si è vista proprio durante la difficile settimane di trattative per il Quirinale, quando il titolare del Mise era arrivato a minacciare le dimissioni.

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