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Salvini all’attacco: “Toninelli non è all’altezza di un Paese come l’Italia”

Il ministro dell’Interno e leader della Lega, Matteo Salvini, torna ad attaccare il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, anche in vista delle mozioni sulla Tav che si voteranno mercoledì al Senato: “Toninelli dice che fa tutto lui ma non mi sembra che sia all’altezza di gestire le infrastrutture in un Paese bello ma difficile come l’Italia”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Felice per l’approvazione del suo decreto sicurezza bis, il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, si appresta a incassare un’altra vittoria sulla questione Tav, con il voto delle mozioni che si terrà mercoledì 7 agosto al Senato. E proprio sulla questione alta velocità da tempo va avanti lo scontro tra il ministro dell’Interno e quello delle infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli. Oggi il vicepresidente del Consiglio torna all’attacco, intervistato su Radio 24: “Toninelli dice che fa tutto lui ma non mi sembra che sia all'altezza di gestire le infrastrutture in un Paese bello ma difficile come l'Italia”.

Salvini parla anche della tenuta del governo, sempre in bilico: “Non voglio regalare agli italiani altri mesi di litigi, polemiche, insulti. Sulla Tav si è perso un anno, così come sulla riforma della giustizia o sull’autonomia. Sul taglio delle tasse il dibattito è infinito. Se dovessi ritenere che non c’è più strada, non ne faccio una questione personale, bisogna prenderne atto”. “Di cose ne abbiamo fatte, soprattutto nei primi mesi – prosegue Salvini – io ho pazienza finché c'è la possibilità di fare qualcosa di buono per il Paese ma la pazienza ha un termine”.

Altro tema di scontro è la prossima legge di Bilancio: “Vorrei una manovra economica coraggiosa ma se l’Europa mi dice no e sgarro dello zero virgola per ristrutturare le scuole che faccio?”. Sul salario minimo proposto dal M5s, invece, il vicepresidente del Consiglio commenta: “Prima viene il taglio delle tasse. Prima di redistribuire bisogna crearla la ricchezza”. Ancora, sulla manovra il leader leghista aggiunge: “Stiamo pensando di abolire la Tasi, una tassa che cuba circa 900 milioni di euro”.

Il decreto sicurezza bis

L’approvazione del decreto sicurezza bis non è, secondo Salvini, una vittoria della Lega: “È un passo in avanti verso un’Italia più sicura”, afferma. Il ministro dell’Interno sottolinea che questo provvedimento prevede un aumento delle pene “per chi aggredisce le forze dell'ordine usando mazze ferrate, bombe carta, caschi e andando in giro col volto coperto. Quindi non riguarda l'operaio che protesta per la crisi aziendale o lo studente che va in corteo. Non è una limitazione della democrazia, è una tutela delle forze dell'ordine”. Inoltre, Salvini dice di non essere preoccupato dai possibili dubbi del Quirinale e della Consulta sul decreto.

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