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Sale la tensione nei 5 stelle, Conte alza la posta con Draghi, pronta una seconda scissione

Conte alza i toni con il premier e chiede un cambio di passo immediato, altrimenti, dice per la prima volta, “non ci prenderemo più la responsabilità di governo”. Intanto una nuova pattuglia di parlamentari sarebbe pronta a seguire Di Maio.
A cura di Giacomo Andreoli
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Conte continua ad alzare i toni con il premier Mario Draghi. Il leader del Movimento 5 stelle chiede al governo un cambio di passo immediato, in linea con i punti programmatici presentati all'ex numero uno della Bce e partendo da salario minimo, taglio del cuneo fiscale e nuovi aiuti per il caro-bollette. Intervenendo ieri a DigithOn 2022 a Bisceglie Conte ha parlato di urgenze a cui l'esecutivo deve rispondere subito. "In questa situazione serissima – ha aggiunto- se non si dà una risposta, dal nostro punto di vista non ci sono le condizioni per continuare a condividere una responsabilità rispetto a processi decisionali in cui, come Movimento 5 stelle, siamo stati marginali". Tuttavia, a precisa domanda della giornalista Myrta Merlino sulla fine del governo entro l'estate (una sorta di Papete 2.0 in salsa grillina), smorza i toni dicendo: "Partite per la vostra vacanza, poi vi aggiorneremo".

Quanto agli equilibri interni l'ex presidente del Consiglio dice che nel "nuovo corso il Movimento ha dovuto affrontare un percorso interno che ha contribuito a rafforzare la propria dignità", negando assolutamente che si voglia mettere da parte Beppe Grillo, "padre" del progetto politico pentastellato. Nel frattempo, però, sale la fibrillazione tra chi teme che, con la caduta del governo, i 5 stelle possano diventare sempre più marginali. Con la certezza che, in caso di elezioni anticipate, moltissimi parlamentari perderanno il loro seggio (per il triplice effetto del taglio del numero di deputati e senatori, la questione del doppio mandato e il crollo dei consensi per il Movimento).

Chi ha seguito il ministro degli Esteri Di Maio nel gruppo Insieme per il Futuro si è riunito ieri in assemblea congiunta di deputati e senatori, per poi presentare una nota che sembra un atto d’accusa ai grillini e ai leghisti che continuano a criticare Draghi. Ma non solo: anche un'appello velato a unire le forze a chi, tra i pochi fedeli governisti rimasti nei 5 stelle, non si riconosce nell'operato di Conte. Se ci fosse uno strappo, secondo diverse voci parlamentari, diversi esponenti di spicco si muoverebbero. In particolare il capogruppo alla Camera Davide Crippa e la ministra per le Politiche giovanili Fabiana Dadone sarebbero pronti a seguire Di Maio (loro al momento smentiscono). In campo ci sarebbe la tenuta del governo, ma anche una possibilità, forse maggiore, di essere rieletti in un contenitore centrista.

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