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Riforme costituzionali: da Pdl, Pd e Terzo Polo arriva la bozza definitiva

La bozza definitiva, redatta dai tecnici dei tre partiti di maggioranza, arriverà oggi ai gruppi parlamentari. Tra le misure il taglio dei parlamentari e il rafforzamento del ruolo dell’esecutivo.
A cura di Alfonso Biondi
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Bersani, Casini, Fini, Lupi e Alfano

I tecnici di Pdl, Pd e Terzo polo hanno messo a punto il testo definitivo sulle riforme costituzionali. La bozza del provvedimento arriverà ai gruppi parlamentari già questo pomeriggio e verrà valutata in tempi brevi. L'obiettivo è quello di dare subito il via all'iter parlamentare, che, in base a quanto si apprende, partirà dal Senato. Le forze politiche che sostengono il governo Monti intendono presentare un emendamento soppressivo ed interamente sostitutivo dei disegni di legge incardinati in Commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama. Carlo Vizzini, Presidente della commissione, ha promesso che interpellerà tutti i gruppi parlamentari al fine di "accogliere le loro osservazioni"; alla luce dei provvedimenti incardinati, poi, presenterà "un testo base". Ecco quali sono, come rivela Repubblica.it, i punti principali del testo:

Meno parlamentari- Pdl, Pd e Terzo polo, dopo l'intesa di qualche settimana fa, sembrano aver finalmente trovato la quadratura del cerchio. A partire dal numero di parlamentari, che subirà una sforbiciata. Il numero di deputati, nello specifico, scenderà dai 630 attuali a 508, otto dei quali saranno eletti nella circoscrizione Estero (oggi sono 12); quello dei senatori, invece, passerà dagli attuali 315 a 258,  quattro dei quali saranno eletti nella circoscrizione Estero (oggi sono 6). Ritoccata verso il basso anche l'età per essere eletti: 21 anni per la Camera, 35 per il Senato.

Governo più forte- Il testo potenzia il ruolo del governo. L'esecutivo, ad esempio, potrà chiedere l'inserimento prioritario di un ddl nell'ordine del giorno della Camera, che, da canto suo, sarà obbligata a rispettare i termini per esame e approvazione. Il Presidente del Consiglio avrà facoltà di proporre al Presidente della Repubblica la nomina e la revoca dei Ministri. Sempre al Presidente della Repubblica potrà chiedere lo scioglimento delle Camere, sempre che quest'ultime non approvino una mozione di "sfiducia costruttiva" entro 15 giorni. Affinché sia valida, la sfiducia costruttiva dovrà essere sottoscritta da 1/3 dei membri di ciascuna Camera e dovrà indicare il nome del nuovo Presidente del Consiglio. Dovrà, infine, essere approvata a maggioranza assoluta dai componenti di ciascuna Camera.

Introduzione del "bicameralismo eventuale"- Il testo definitivo approvato dai tecnici dei tre partiti di maggioranza prevede l'introduzione del "bicameralismo eventuale". In pratica, la Camera dei deputati si occuperà delle materie nelle quali lo Stato ha competenza esclusiva; il Senato, invece, si dedicherà alle materie di "potestà legislativa concorrente".

Promulgazione delle leggi- Una volta approvate, le leggi saranno promulgate dal Presidente della Repubblica entro un mese. Qualora, dopo averla approvata in maniera definitiva, la Camera ne dichiari l'urgenza, tale legge "sarà promulgata nel termine da essa stabilito".

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