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Renzi avvisa il governo: “Se ci sono liti continue è meglio tornare al voto. Noi siamo pronti”

Secondo un retroscena riportato dal ‘Corriere della Sera’ Matteo Renzi avrebbe messo ancora in guardia il governo: “Se si tratta di stare insieme per litigare da mane a sera, allora meglio il voto. Io non lo voglio, però quello che dovevo fare l’ho fatto. Ho bloccato l’aumento dell’Iva e i microbalzelli, perciò se ci costringono siamo pronti”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Basta con le liti all'interno della maggioranza, altrimenti si va al voto. Secondo un retroscena del ‘Corriere della Sera', il leader di Italia viva Matteo Renzi avrebbe messo ancora in guardia a maggioranza: "Non è affatto detto – avrebbe detto parlando con i suoi – che il governo regga. Siamo arrivati al punto che volevano aumentare le tasse per fare un dispetto a me. Pazzesco. E poi se si tratta di stare insieme per litigare da mane a sera, allora meglio il voto. Io non lo voglio, però quello che dovevo fare l'ho fatto. Ho bloccato l'aumento dell'Iva e i microbalzelli, perciò se ci costringono siamo pronti. Il governo deve aver chiaro che se vuole andare avanti ha bisogno di una svolta vera sennò non si va veramente da nessuna parte".

A proposito della legge elettorale, su cui la maggioranza ha raggiunto un accordo pochi giorni fa, convergendo sul sistema proporzionale, Renzi ha affermato che "La situazione della legge elettorale è semplice, è quella del governo che è complicata". È convinto che alla fine un'intesa elettorale per una revisione del Rosatellum si possa raggiungere. Il leader di Italia viva ed ex premier ha fatto il punto: "Franceschini vuole il proporzionale, cioè un sistema in cui si tolgono i collegi del Rosatellum, mentre si manterrebbe la stessa soglia di sbarramento del 3%. O al massimo la si porterebbe al 4%. E io lo capisco. Ritiene che così ogni partito possa andare per conto proprio". A questa opzione sarebbe favorevole.

"Noi preferivamo il vero maggioritario, ma senza il monocameralismo non ha senso ora. La vicenda giudiziaria ha bloccato la nostra espansione, ma io ritengo di avere uno zoccolo duro del 5 per cento. Perciò a noi va bene". All'ex premier non va più bene il Rosatellum: "Lo vuole un pezzo del Pd perché così spera di fare alleanze. Ma si sbagliano. Io non mi voglio alleare con il Partito democratico e con le Sardine, che ora sottraggono voti al Pd, converrebbe andare da soli".

"Certo una soluzione del genere appare come uno schiaffo a Salvini, ma io credo che alla fine la potrebbe accettare se lo mandano al voto. Lui, Berlusconi e Meloni si presentano al voto ognuno per conto proprio e uniscono le loro forze dopo". Salvini in un'intervista pubblicata oggi sul ‘Corriere della Sera' ha detto infatti di essere disposto a votare un sistema proporzionale, pur di non paralizzare il Paese.

Per l'ex premier, "il proporzionale è il sistema più probabile, questo è un dato di fatto". E "con il proporzionale sarebbe più facile andare alle elezioni, e dopo ci sarebbe un'altissima possibilità di non eleggere un presidente della Repubblica sovranista, perché la Lega non avrebbe il 70% del Parlamento".

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