Regionali, Di Maio: “Salvini parla di 7 a 0, con qualsiasi altro risultato sarà sconfitta loro”

Per il centrodestra l’ipotesi di un “7 a 0” alle elezioni regionali è credibile. Un obiettivo – quello di vincere in tutte le Regioni in cui si vota il 20 e 21 settembre – già dichiarato da alcuni esponenti, a partire dal leader della Lega, Matteo Salvini. E su cui il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ritiene che si stia facendo un errore da parte dei suoi avversari. Durante la trasmissione Di Martedì, in onda su La7, Di Maio afferma: “Abbiamo un’opposizione che dice vinceremo 7 a 0, vorrà dire che qualsiasi altro risultato lontano dal 7 a 0 perderanno loro”. Tanto che, secondo l’esponente del Movimento 5 Stelle, la “stessa opposizione sta frenando e dicendo che non è un test sul governo”.

Di Maio: regionali non sono test su governo

Per Di Maio le elezioni regionali, ma in generale quelle locali, tenendosi “solitamente ogni sei mesi non possono essere sempre utilizzate contro il governo”. Poi – prosegue – “porta anche male fare i test sul governo sulle regionali. Dobbiamo sempre tenere presente che c’è una coalizione di governo ma ci sono delle forze politiche che a livello territoriale hanno difficoltà a dialogare, non solo da parte del Movimento, perché in alcuni territori ci sono anche da parte del Pd”.

Salvini: obiettivo regionali è vincere 7 a 0

Le parole di Di Maio seguono quelle pronunciate qualche giorno fa da Salvini, che ha detto chiaramente: “Quello che mi pongo come obiettivo è il 7 a 0”. Il leader leghista spiegava: “Ho delle bellissime sensazioni, lo dico con estrema cautela e umiltà, ma c’è una voglia di cambiamento pazzesco. Anche in due regioni come le Marche e la Toscana che da 50 anni votano a sinistra”. Anche la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, aveva affermato che “il nostro obiettivo è vincere in tutte le Regioni in cui ci siamo candidati e non lo considero neanche un obiettivo così distante”. Un commento all’ipotesi del 7 a 0 avanzata da Salvini: “Mi sembra che ci sia un consenso diffuso verso il centrodestra, dall’altra parte dissenso diffuso verso il centrosinistra", aveva detto Meloni.