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Regionali Calabria, Salvini contestato a Serra San Bruno: manifestanti gli cantano Bella ciao

Un gruppo di manifestanti ha contestato il leader della Lega, Matteo Salvini, in occasione di un suo comizio a Serra San Bruno, in provincia di Vibo Valentia. I contestatori si sono rivolti al leader leghista cantando Bella ciao e intonando slogan come “Serra non si Lega”. Salvini è in Calabria in vista delle elezioni regionali di domenica.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il leader della Lega, Matteo Salvini, ormai alle contestazioni ci si sta abituando. Non è di certo il primo caso, anche in questa lunga campagna elettorale tra Emilia Romagna e Calabria in vista delle elezioni regionali del 26 gennaio. Anche oggi per il segretario del Carroccio è arrivata una contestazione, stavolta a Serra San Bruno, in provincia di Vibo Valentia. “Serra non si Lega”, urlano i manifestanti. Circa un centinaio di contestatori in piazza, dietro le transenne all’ingresso dello spazio in cui c’è il palco da cui Salvini parla. Tra fischi e slogan contro di lui. I contestatori iniziano a cantare Bella ciao rivolgendosi al leader leghista. E lui replica, parlando proprio a loro: “Se qua ci fosse un Berlinguer o un partigiano vero, cambierebbe marciapiede, non starebbe con voi, quelli che cantano Bella ciao e sono figli di papà”.

Salvini prova a ironizzare per mettere a tacere i contestatori: “Non è Bella ciao, è ciao belli, da lunedì è ciao belli”, dice riferendosi a cosa avverrà con le elezioni regionali in Calabria, dando per certa la vittoria del centrodestra. Ma poi continua ad attaccare i manifestanti: “Avrebbero bisogno anche quelli là di andare in monastero, in silenzio. Silenzio, rispetto, preghiera e buona educazione”.

La risposta ai contestatori riguarda le elezioni di domenica: “Sapete perché vinceremo in Calabria? Perché ho incontrato molte persone con le quali abbiamo parlato di futuro: di ospedali, di statale 106, di agricoltura, di pesca, di turismo. L’unica risposta della sinistra sono stati gli insulti”. Poi ancora un attacco dal palco ai contestatori: “Sono passati da scemo scemo a buffone. È un’evoluzione del pensiero interessante, da Petrarca a Boccaccio. Un po’ di servizio militare vi farebbe bene. Sono orgoglioso di rappresentare la Calabria educata e per bene, gli insulti li lasciamo a sinistra”.

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