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Recovery plan, a McKinsey 30mila euro per 3 consulenti per 10 settimane: il contratto col governo

Dopo giorni di polemiche sul ruolo di McKinsey nella stesura del Recovery plan italiano, il Ministero dell’Economia e Finanze ha pubblicato il testo della determina a contrarre con la società di consulenza americana: 30mila euro in dieci settimane per il lavoro di 3 consulenti a tempo parziale. Gli obiettivi: “Elaborazione di uno studio comparativo; attività di project-management; accesso su richiesta dell’Amministrazione a documentazione, dati o contatti con esperti di settore”. Si tratta di una consulenza puramente tecnica.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Sono giorni che si discute del ruolo di McKinsey nella stesura del Recovery plan italiano. La società di consulenza strategica americana è stata incaricata dal governo Draghi di supportare il Ministero dell'Economia in questa fase di scrittura del piano, visto il pochissimo tempo a disposizione. Sul tema si sono espressi in molti, principalmente criticando la scelta di delegare ad una società esterna un ruolo così delicato, ma anche ricordando le critiche a cui era andato incontro il governo Conte per aver istituito la governance esterna. Il Mef ha precisato già alcuni giorni fa che la società non è coinvolta nella definizione dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, e ha aggiunto che avrebbe reso noti i termini del contratto con i consulenti americani.

Il Tesoro ha pubblicato la determina a contrarre (l'incarico di un contratto pubblico), qualche ora fa, svelando nel dettaglio il ruolo di McKinsey e i compiti per cui sono pagati i consulenti. Ma non solo: anche i costi (che sono leggermente più alti di quanto detto qualche giorno fa). L'attività è "supporto specialistico" da parte di un team "composto da almeno tre risorse a tempo parziale, incluso un Senior Partner e un Partner McKinsey, per la finalizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano e dei relativi progetti di riforma e investimento, nelle modalità e nei tempi richiesti dalla Commissione europea".

I tre compiti del gruppo di consulenti saranno:

Elaborazione di uno studio comparativo sui piani nazionali “Next Generation” predisposti dagli altri paesi dell’Unione Europea, con indicazione delle risorse allocate e dei progetti/riforme individuabili come “best practice” di settore relativamente alle sei missioni individuate nel Piano nazionale di Resilienza e Riforma italiano ovvero: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute.

Attività di project-management finalizzata ad assicurare il rispetto delle scadenze dettate dalla Commissione Europea da parte di tutte le Amministrazioni coinvolte, che includa il monitoraggio dell’avanzamento dei filoni di lavoro, identificazione e analisi delle interdipendenze tra i diversi progetti, predisposizione di report periodici di allineamento e aggiornamento della stato di avanzamento complessivo delle attività.

Accesso su richiesta dell’Amministrazione a documentazione, dati o contatti con esperti di settore nell’ambito del network internazionale McKinsey (i.e.“McKinsey Center for Government” o il “McKinsey Global Institute) per la finalizzazione dei progetti di investimento e riforma predisposti dalle Amministrazioni nel Recovery Plan.

Il documento sostiene la linea portata avanti dal Mef, e cioè che la consulenza di McKinsey sia esclusivamente tecnica e non contribuisca in alcun modo alle scelte sui progetti del Recovery plan. Alla fine del contratto si legge che l'incarico avrà una durata di dieci settimane, e che il compenso sarà di 30mila euro più Iva, a differenza dei 25mila citati dal Tesoro solo pochi giorni fa. Ecco il testo completo in pdf:

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