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Reazioni avverse al vaccino Astrazeneca, quali sono secondo l’Aifa

“La maggior parte delle reazioni avverse segnalate è stata di severità lieve o moderata e solitamente gli eventi si sono risolti entro pochi giorni dalla vaccinazione. Rispetto a quanto osservato nei partecipanti più giovani, reazioni avverse, che sono comunemente previste con la somministrazione di un vaccino, sono state generalmente meno frequenti e più lievi nei partecipanti con più di 65 anni”: lo specifica l’Aifa parlando del vaccino anti-Coronavirus di AstraZeneca.
A cura di Annalisa Girardi
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In Italia, ma non solo, sembra esserci ancora molto scetticismo rispetto al vaccino AstraZeneca. Tra i ritardi e i tagli delle consegne annunciati dalla farmaceutica e una diffidenza abbastanza diffusa nei confronti del farmaco anti-Covid prodotto dall'azienda anglo-svedese, in molti lo considerano un vaccino di serie B. Gli esperti però rassicurano: il vaccino di AstraZeneca è sicuro ed efficace. E anche nel sito dell'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, dove le domande più frequenti sui vaccini trovano risposta, si chiariscono alcuni dubbi rispetto alla validità del farmaco e alle reazioni avverse. In particolare, su queste ultime, l'Aifa sottolinea che la maggior parte degli effetti indesiderati segnalati è stata di "severità lieve o moderata e solitamente gli eventi si sono risolti entro pochi giorni dalla vaccinazione".

Ieri il ministero della Salute ha dato il via libera anche alla somministrazione del vaccino AstraZeneca agli over 65, inizialmente non permesso. "Rispetto a quanto osservato nei partecipanti più giovani, reazioni avverse, che sono comunemente previste con la somministrazione di un vaccino, sono state generalmente meno frequenti e più lievi nei partecipanti con più di 65 anni", si legge nel sito. Tra queste reazioni avverse (quelle gravi, si sottolinea, sono state molto rare) ci sono febbre, mal di testa e dolori muscolari o articolari. E ancora: "Si tratta di reazioni non gravi, di entità lieve o moderata che, seppur fastidiose, si risolvono in poche ore o pochi giorni, spesso senza nemmeno ricorrere a trattamenti sintomatici (antidolorifico o simili)".

Per quanto riguarda l'efficacia del vaccino contro il coronavirus, l'Aifa spiega che complessivamente questa è risultata pari al 59,5% nel prevenire la malattia sintomatica e, nei partecipanti che hanno ricevuto "la seconda dose dopo 12 settimane dalla prima, l’efficacia dopo 14 giorni dalla seconda dose, è stata dell’82,4%". A chi insinua che il vaccino AstraZeneca sia meno efficace rispetto ai vaccini a Rna messaggero già utilizzati, l'Aifa risponde: "Il vaccino è stato approvato perché mostra un rapporto beneficio/rischio favorevole nelle persone al di sopra dei 18 anni di età. Inoltre, l’arrivo di un terzo vaccino caratterizzato da una maggiore maneggevolezza d’uso rappresenta un importante contributo alla campagna vaccinale in corso. L’obiettivo è quello di ottimizzare l’utilizzo dei vaccini esistenti e di quelli che si aggiungeranno, sfruttandone al meglio le diverse caratteristiche".

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