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Puglia, Emiliano annuncia: “Taglierò gli stipendi dei consiglieri”

Gli impegni del neo presidente: stipendi dei consiglieri regionali assimilati a quelli dei sindaci delle città metropolitane, lotta contro le trivellazioni e assemblea permanente di tutti i candidati consiglieri quale organo consultivo sull’operato della giunta.
A cura di Susanna Picone
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Stipendi dei consiglieri regionali ridotti ed equiparati a quelli dei sindaci delle città metropolitane; lotta contro le trivellazioni al largo di Polignano e assemblea permanente di tutti candidati consiglieri, eletti e non, alla Regione quale organo consultivo con cui il presidente si confronterà sull’operato del governo nel corso dei prossimi mesi. Sono queste le principali proposte che il neo governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha lanciato durante l’assemblea a Bari che ha riunito tutti i candidati consiglieri. Emiliano vuole tagliare gli stipendi dei consiglieri regionali e assimilarli a quelli dei sindaci delle città metropolitane che guadagnano poco meno di seimila euro netti al mese: “Con una legge simile a quella adottata in Emilia Romagna equipareremo gli stipendi dei consiglieri regionali a quelli degli assessori che saranno portati al livello di quanto percepiscono i sindaci delle città metropolitane”, ha annunciato. Si tratta di un taglio significativo: attualmente i consiglieri della Regione Puglia percepiscono circa ottomila euro netti.

Le proposte di Emiliano in Puglia – L’ex sindaco di Bari ha inoltre confermato l’intenzione di eleggere sette assessori e non dieci. In assemblea Emiliano ha inoltre detto che nei prossimi giorni saranno proclamati i 50 eletti, dopodiché si procederà con la definizione della squadra di governo che, quasi certamente, si insedierà entro i primi 5 giorni di luglio. “Tutti i candidati si costituiranno in un’assemblea permanente. E rappresenteranno un organo consultivo per l’operativo del presidente e della giunta. Un’assoluta novità nel panorama politico italiano”, ha poi annunciato l’ex sindaco che, come si diceva, ha rivelato che il presidente uscente Vendola gli ha comunicato l’intenzione di impugnare davanti alla Corte Costituzionale il decreto del governo riguardante le trivellazioni in mare Adriatico.

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