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Produrre armi e munizioni più velocemente: approvata la proposta al Parlamento Ue, M5s contrario

Velocizzare le procedure burocratiche per produzione di armi e munizioni, inserendo la procedura nella cosiddetta fast track che dimezzerà i tempi nelle commissioni parlamentari: è la proposta dei Popolari approvata al Parlamento Ue. Il M5s, però, ha votato contro.
A cura di Annalisa Girardi
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In foto: il Parlamento europeo a Strasburgo.
In foto: il Parlamento europeo a Strasburgo.

Produrre più armi e produrle più in fretta: è la richiesta arrivata dal Partito popolare e approvata dal Parlamento europeo. L'obiettivo è quello di velocizzare le procedure burocratiche per la fornitura di munizioni all'Ucraina, inserendo la procedura nella cosiddetta fast track che dimezzerà i tempi nelle commissioni parlamentari. Non tutti i partiti però hanno votato a favore: il Movimento Cinque Stelle a Strasburgo, ad esempio, ha votato contro.

"La proposta di regolamento Asap (‘Atto di supporto alla produzione di munizioni') delinea una direzione ben chiara, ma allo stesso tempo incomprensibile. Come si può preparare un percorso di pace in Ucraina investendo nelle armi?", ha commentato l'eurodeputata M5s, Sabrina Pignedoli. Per i Cinque Stelle non è giusto ridurre i tempi per approvare un piano che andrà a dirottare i fondi comunitari dal sociale alla produzione di armi e munizioni: "È una procedura che toglie trasparenza e legittimità democratica in quanto elimina ogni tipo di confronto sul provvedimento – ha continuato Pignedoli – La priorità in questo momento deve essere la ricerca della pace e il trionfo della diplomazia, mentre qui l'intento sembra piuttosto quello di reintrodurre una economia di guerra. Non è questa l'Europa che vogliamo".

Anche Laura Ferrara, un'altra europarlamentare M5s, ha commentato il via libera dal Parlamento Ue: "È una grave svista del Parlamento Europeo che ci allontana ancora di un passo dal processo di pace in Ucraina. È paradossale che si insista sulla strada della guerra, quando invece l'unica cosa giusta e sensata da fare sarebbe quella di garantire la ricerca di un negoziato, favorendo piuttosto la diplomazia", ha detto. Il voto finale sulla procedura accelerata si terrà a fine maggio: "A rimetterci è la trasparenza e il dibattito sulla proposta stessa, che inevitabilmente sarà quasi inesistente. In un momento in cui la priorità sarebbe quella di ricercare la pace e, allo stesso tempo, di utilizzare i soldi del Pnrr per risollevare l'Italia, si è scelto di supportare la produzione di armi: una pagina buia per l'Europa".

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