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Pnrr, governo ammette i ritardi per lo sblocco della quarta rata: tre obiettivi potrebbero slittare

Durante l’informativa in Senato il ministro ha spiegato che alcuni dei 27 obiettivi del Pnrr da raggiungere entro giugno 2023 potrebbero essere rimodulati.
A cura di Annalisa Cangemi
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In attesa dello sblocco della terza rata da 19 miliardi di euro, il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto durante la sua informativa in Parlamento sullo stato di attuazione del Pnrr ha confermato le notizie che circolavano già nei giorni scorsi sulla quarta rata, agganciata ai 27 obiettivi che andrebbero realizzati entro il prossimo 30 giugno: non sarà possibile rispettare tutte le scadenze. Ma solo il raggiungimento dei 27 obiettivi Iconsentirà di poter richiedere alla Commissione europea il pagamento della quarta rata da 16 miliardi di euro.

L'idea è comunque quella di mantenere questi obiettivi, confermandone i finanziamenti. Tre in particolare sono i target che potrebbero slittare: la realizzazione degli asili nido, la costruzione di impianti per il rifornimento delle auto a idrogeno e il progetto per il rilancio di Cinecittà.

Fra i 27 obiettivi Pnrr da realizzare entro il 30 giugno 2023, ha detto ce ne sono alcuni "da rimodulare", ha detto in Aula il ministro degli Affari Regionali Raffaele Fitto, sottolineando che "l'interlocuzione con la Ue è per mantenere gli obiettivi" e i finanziamenti "garantendo la loro realizzazione entro il 2026".

Non si tratta "drammaticamente come si legge di perdere gli interventi ma per capire quanti di questi non riescono a rispettare il target del 30 giugno per delle ragioni oggettive e quali di questi possono essere oggetto di un confronto con la Commissione europea. Non per far saltare l'intervento ma per modificare l'obiettivo al 30 giugno che consente di garantire la realizzazione dell'intervento alla fin del periodo", ha spiegato Fitto.

Sugli asili, ad esempio, ci sono ritardi, ma il ministro ha assicurato che il confronto prosegue sia con la Commissione Ue sia con l'Anci per capire quanti di questi interventi non riescono a rispettare la scadenza del 30 giugno. Per essere al passo con gli altri Paesi dell'Unione europea l'Italia avrebbe dovuto realizzare entro il 2025 ben 260mila nuovi posti negli asili nido pubblici. "Il tentativo è capire quali di questi interventi che sono in ritardo possono essere rimodulati e garantiti entro il 2026", concordando magari con la Commissione Ue "una modifica dell'obiettivo intermedio per garantire la realizzazione dell’intervento alla fine del programma".

La seconda criticità riguarda appunto la sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale, per cui il numero delle domande è stato inferiore alla disponibilità finanziaria. Anche in questo caso la soluzione è secondo Fitto sedersi con la Commissione europea e rimodulare l'obiettivo.

Infine, per quanto riguarda il progetto Cinecittà, "se non dovesse essere oggetto di una revisione in termini complessivi di progetto e soprattutto di risoluzione di alcuni contenziosi che sono all’interno del progetto difficilmente potrebbe raggiungere il risultato". Su questa vicenda "il ministro Sangiuliano sta lavorando in modo molto propositivo", ha sottolineato Fitto. Per il progetto Cinecittà sarebbe a rischio la firma entro giugno dei contratti per 9 studi cinematografici, previsti nel Pnrr.

Più in generale, per Fitto "è l’intero programma che deve essere oggetto di una revisione costante per poter avere la capacità, revisionando alcuni obiettivi in corsa, di raggiungere l’obiettivo finale" a giugno 2026, alla luce dei grandi cambiamenti a livello internazionale, visto che il Pnrr "è stato immaginato prima dello scoppio della guerra in Ucraina", che ha determinato anche un aumento del costo delle materie prime.

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