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Ok a pubblicità dei profilattici senza l’obbligo di autorizzazione del ministero

Via libera alle campagne informative e di prevenzione per sensibilizzare all’uso dei profilattici: adesso non sarà più necessaria l’autorizzazione del ministero. Magi: “L’auspicio è che da oggi, eliminato l’obbligo di autorizzazione, il governo concentri i suoi sforzi su campagne informative efficaci e dirette, tenendo in considerazione il fatto che ad essere più esposti a queste malattie sono i giovanissimi”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Da oggi è possibile fare pubblicità e campagne di sensibilizzazione e informative per l'uso dei preservativi senza l'autorizzazione del ministero della Salute. La norma è il punto di arrivo di un percorso avviato da Riccardo Magi, deputato di + Europa Radicali.

Il 3 febbraio scorso il viceministro Sileri aveva risposto alla Camera a un'interrogazione di Magi che sollecitava un intervento del governo per eliminare l'obbligo di autorizzazione ministeriale per la pubblicizzazione di questi presidi per garantire una più ampia diffusione di informazioni sull’importanza della prevenzione, che potrebbe rappresentare così un supporto dell'azione delle istituzioni per il contrasto alle infezioni sessualmente trasmesse. In quell'occasione il ministro ha risposto così: "La pubblicità dei profilattici viene regolarmente autorizzata dal ministero della Salute e in tutti i messaggi pubblicitari approvati viene imposto di riportare la frase ‘Conferiscono protezione dalle malattie sessualmente trasmissibili. Leggere attentamente le avvertenze e le istruzioni d’uso'".

"I profilattici – ha continuato Sileri – al pari di tutti i dispositivi medici che non sono venduti su prescrizione medica, o impiegati con l'assistenza di personale sanitario, possono essere pubblicizzati in base all'articolo 21 del decreto legislativo 46/1997, previa autorizzazione del ministero della Salute, sentito il parere di una apposita commissione di esperti".

"Considerando anche il comma 2-ter dello stesso articolo, secondo cui con decreto ministeriale vengono identificate le fattispecie che non necessitano di autorizzazione, appare utile un’esenzione da tale obbligo per i profilattici, proprio perché favorirne la comunicazione pubblicitaria promuoverebbe una maggiore consapevolezza dei destinatari del messaggio pubblicitario maggiormente informati sull’importanza della prevenzione e supporterebbe maggiormente l’azione di contrasto alle infezioni sessualmente trasmesse portata avanti dalle istituzioni. Inoltre, il Servizio sanitario nazionale si avvarrebbe di una considerevole diminuzione dei costi legati alle infezioni sessualmente trasmesse e il sistema italiano, almeno per i preservativi, sarebbe pienamente allineato agli altri Paesi dell’Ue".

Ora il passaggio del via libera del ministero può essere saltato. "L'eliminazione dell'obbligo di autorizzazione da parte del ministero della Salute per la pubblicità e le campagne informative sull'uso del preservativo è una buona notizia – ha commentato il deputato Magi – Il viceministro Pierpaolo Sileri lo scorso gennaio si era impegnato a dare seguito ad una mia interrogazione che lo sollecitava proprio in questa direzione e oggi, come da lui stesso annunciato, ha firmato il provvedimento che rende effettiva questa decisione. Abbiamo chiesto con determinazione questo cambiamento perché negli ultimi anni la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili (HIV, clamidia, epatite e gonorrea) hanno avuto un incremento costante e preoccupante, soprattutto tra i ragazzi. È quindi fondamentale investire, senza lacci burocratici e autorizzazioni ormai prive di senso, sull'informazione e la prevenzione".

"L'auspicio è che da oggi, eliminato l'obbligo di autorizzazione, il governo concentri i suoi sforzi su campagne informative efficaci e dirette, tenendo in considerazione il fatto che ad essere più esposti a queste malattie sono i giovanissimi, compresi nella fascia d'età tra i 14 e i 24 anni, e a loro deve essere destinato il messaggio di consapevolezza dei rischi e di un'educazione alla prevenzione. La tutela della salute pubblica passa anche da norme come questa. Perciò ringrazio il viceministro Sileri per aver contribuito con questo atto a farci raggiungere un piccolo, grande traguardo di civiltà".

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