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Meloni: “Taglio accise? Solo con l’extragettito Iva derivato dall’aumento del prezzo della benzina”

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni rivendica la scelta fatta dal suo governo con la cancellazione totale dello sconto sulle accise, e spiega qual è il piano per abbassare il prezzo dei carburanti: “Se il prezzo sale oltre una determinata soglia, quello che lo Stato guadagna in più di accise Iva viene usato per riabbassare il prezzo”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Dopo le polemiche per la cancellazione totale dello sconto sulle accise, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni rilascia due interviste, al Tg5 e al Tg1, per rivendicare la sua scelta, sostenendo di non aver mai promesso nel suo programma presentato in campagna elettorale, di tagliarle.

"Le opposizioni fanno il loro lavoro, ma non mi spaventa – ha detto la presidente del Consiglio – Nel programma di Fratelli d'Italia non c'è scritto che avremmo tagliato le accise, e io non ho mai parlato di taglio delle accise come priorità in questa campagna elettorale, sono d'accordo sul taglio ma le priorità per me ora sono altre. Quello che c'è scritto nel programma di Fdi è ‘sterilizzazione', cioè se il prezzo sale oltre una determinata soglia, quello che lo Stato guadagna in più di accise Iva viene usato per riabbassare il prezzo ed è quello che prevede il nostro decreto varato dal Consiglio dei Ministri. L'opposizione ritenti".

Insomma il governo ora corregge il tiro: il piano è quello di ritoccare le accise utilizzando l'extragettito dell'Iva derivato dall'aumento del costo della benzina. È questa una delle novità del decreto sulla benzina approvato martedì e già modificato dal Cdm di oggi. L'altra modifica riguarda la proroga al 31 dicembre 2023 del termine entro cui il valore dei buoni benzina ceduti dai datori di lavoro privati ai lavoratori dipendenti, per un massimo 200 euro, non concorrerà alla formazione del reddito da lavoro dipendente.

"Quando abbiamo fatto la Legge di bilancio abbiamo prima dovuto mettere in sicurezza il tessuto produttivo e le famiglie dal caro bollette, dopo di che avevamo, orientativamente, dieci miliardi e avevamo due strade: tagliare le accise per tutti, anche per i ricchi, oppure concentrare quelle risorse sul taglio del costo del lavoro, sulle decontribuzioni per i neo assunti, sui soldi alle famiglie per crescere i figli. Abbiamo fatto questa seconda scelta, perché secondo noi ha un moltiplicatore maggiore", ha aggiunto Meloni al Tg1.

Nella sua rubrica, Gli appunti di Giorgia, la premier aveva spiegato così il mancato rinnovo del taglio delle accise: "Gira un video del 2019 nel quale io facendo benzina parlavo della necessità di tagliare le accise sulla benzina, e ovviamente si è detto che sono incoerente. Non è un caso che quel video sia del 2019 e non dell'ultima campagna elettorale. Sono ancora convinta che sarebbe un'ottima cosa tagliare le accise sulla benzina, il punto è che si fanno conti con la situazione. Dal 2019 a oggi il mondo intorno a noi è cambiato e, purtroppo, stiamo affrontando una situazione emergenziale che ci impone di fare alcune scelte". Dopo aver affermato di non poter intervenire al momento sulle accise, davanti alle proteste dei consumatori e alle critiche delle opposizioni, il governo Meloni ha nuovamente cambiato idea.

Intanto i gestori dei distributori di benzina hanno annunciato che incroceranno le braccia il 25 e 26 gennaio prossimi. Faib-Confesercenti, Fegica-Cisl e Figisc-Confcommercio scenderanno in piazza "per porre fine all’ondata di fango contro una categoria di onesti lavoratori e cercare di ristabilire la verità". Per questo sono stati convocati a Palazzo Chigi per domani alle 11.30. Con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Mantovano ci saranno anche i ministri che hanno sottoscritto il decreto Trasparenza approvato martedì sera in Consiglio dei ministri, Giancarlo Giorgetti e Adolfo Urso.

Nell'intervista al Tg1 Meloni si è rivolta così alla categoria dei benzinai, sottolineando che li incontrerà "per ribadire che non c'è alcuna volontà di fare scaricabarile. Io anzi ribadisco che la gran parte dei benzinai si sta comportando con grande responsabilità e forse proprio a loro tutela serve individuare chi non dovesse avere la stessa responsabilità". 

"Però voglio dire – ha aggiunto – anche che la categoria va messa al riparo anche da certe mistificazioni perché quando si parla per settimane del prezzo della benzina a due euro e mezzo, quando quello medio è 1,80 non è d'aiuto".

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