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Medici contro i vaccini in farmacia: “Soluzione improvvisata, servono più dosi per gli ambulatori”

“Non si capisce perché nella campagna vaccinale anti-Covid vengano preferite soluzioni alternative a quelle della medicina generale, che può dispiegare sul territorio l’organizzazione e la capillarità di 55mila ambulatori medici contro le poche migliaia di  farmacie presenti”: così in una nota il sindacato dei medici italiani si schiera contro la decisione del governo di somministrare i vaccini anti-Covid anche in farmacia e afferma di essere pronto a ritirare il proprio appoggio alla campagna vaccinale.
A cura di Annalisa Girardi
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Secondo i medici vaccinare anche in farmacia contro il coronavirus non è la giusta strada per rafforzare la campagna di immunizzazione del governo. "I medici di medicina generale hanno, in piena pandemia, vaccinato in 35 giorni lavorativi 10 milioni di italiani per l’ influenza. Non si capisce perché nella campagna vaccinale anti-Covid vengano preferite soluzioni alternative a quelle della medicina generale, che può dispiegare sul territorio l’organizzazione e la capillarità di 55mila ambulatori medici contro le poche migliaia di  farmacie presenti", ha affermato in una nota Pina Onotri, segretaria generale del sindacato dei medici italiani (Smi).

Il problema, infatti, non sarebbe la mancanza di personale sanitario in grado di somministrare i vaccini anti-Covid, ma le dosi che vengono distribuite ai medici di medicina generale. E in questo senso, affidare alle farmacie il compito di portare avanti la campagna vaccinale potrebbe essere un errore: "Se si vuole condurre con successo la campagna vaccinale tocca affidarla sul territorio a chi ha garantito, da sempre, la somministrazione dei vaccini a tutti i pazienti aventi diritto. Scegliere strade alternative, improvvisate, che rispondono solo a logiche politiche non garantisce la popolazione. È  impensabile che il vaccino monodose venga dirottato nelle farmacie", ha proseguito la sindacalista.

Che ha poi puntato il dito contro il governo, accusandolo di voler escludere i medici dalla campagna vaccinale per una precisa decisione politica. E ha rimarcato di essere pronta a ritirare l'appoggio al protocollo stilato: "Se la campagna vaccinale continua ad andare, così,  a singhiozzo, con solo  pochissime dosi di  vaccino  disponibili a settimana per i medici di medicina generale, non ci resta, allora, che prendere atto della volontà politica del governo di escluderci e ritirare la nostra firma dal protocollo dell’accordo per le vaccinazioni. Non ci stiamo ad essere presi in giro, né noi, né i nostri pazienti. Perché quella che stiamo vivendo è una tragedia non una farsa", ha concluso Onotri.

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