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Matteo Salvini annuncia la pace fiscale: “Chiudiamo le cartelle Equitalia sotto i 100mila euro”

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini vuole chiudere da subito tutte le cartelle Equitalia inferiori ai 100mila euro. “Chiudere da subito tutte le cartelle esattoriali di Equitalia per cifre inferiori ai 100mila euro, per liberare milioni di italiani incolpevoli ostaggi e farli tornare a lavorare, sorridere e pagare le tasse”, annuncia il titolare del Viminale.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il ministro dell’Interno Matteo Salvini torna a parlare di pace fiscale e lo fa chiarendo quale sia la sua intenzione sul tema: “Chiudere da subito tutte le cartelle esattoriali di Equitalia per cifre inferiori ai 100mila euro, per liberare milioni di italiani incolpevoli ostaggi e farli tornare a lavorare, sorridere e pagare le tasse”. Secondo il vicepresidente del Consiglio, “ora tocca al governo semplificare il sistema fiscale e ridurre le tasse”. Salvini parla in occasione delle celebrazioni del 224esimo anniversario della fondazione della Guardia di finanza, ringraziando il corpo per i risultati raggiunti: “Dodicimila evasori totali sconosciuti al fisco e grandi evasori che hanno rubato una media di 2 milioni di euro a testa; onore alla Guardia di finanza che li ha scovati, ora tocca al governo ridurre le tasse”.

Allo stesso tempo Salvini assicura che la flat tax si farà, “rispettando tutte le normative vigenti”. Il ministro dell’Interno difende inoltre il titolare dell’Economia, Giovanni Tria, assicurando di non aver mai detto di ritenerlo simile al suo predecessore, Pier Carlo Padoan, dopo il suo discorso di ieri in Parlamento.

Tria: ‘Contrasto a evasione per ridurre tasse'

A parlare dell’evasione e della pressione fiscale, durante la cerimonia, è anche lo stesso ministro dell’Economia. Tria assicura che “l’economia italiana è in ripresa ma la pressione fiscale rimane elevata: nel 2017 è al 42,5%”. Tra gli impegni dell’esecutivo, assicura il titolare di via XX settembre, c’è anche quello di un “più efficace contrasto all’evasione e alle frodi nella consapevolezza che solo da un contrasto efficace dell’illegalità possono derivare maggiori risorse per sostenere la crescita dell’economia e ridurre la pressione fiscale”.

Tria vuole agire nel solco del passato: “Le sfide condizionate dalla particolare situazione economica dovranno essere affrontate nel segno della continuità con le politiche adottate nel passato per gestire al meglio il presente. Per verificare l'aderenza delle strategie intraprese rispetto al contesto economico e giuridico fortemente e contradditoriamente in continua evoluzione nonché per pianificare con lungimiranza il futuro”, precisa il ministro dell'Economia.

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