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Marine Le Pen e Matteo Salvini, a Milano le destre contro l’Europa e l’immigrazione

A Milano si incontrano i partiti della destra europea guidati da Marine Le Pen e Matteo Salvini. No euro, sovranità nazionale e lotta all’immigrazione: il progetto per il futuro del vecchio continente che sarà presentato al convegno. Presenti anche esponenti del partito Russia Unita del presidente Vladimir Putin.
A cura di Valerio Renzi
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Il 28 gennaio a Milano il convegno della destra europea chiamata a raccolta dalla Lega di Matteo Salvini. Ospite d'onore della manifestazione intitolata “Più liberi, più forti, un’altra Europa è possibile” la leader del Front National Marine Le Pen, reduce dal successo delle elezioni regionali francesi, in cui la sua ascesa personale e quella del suo partito è stata arginata solo dall'unione contro l'avversario comune della destra gollista e dei socialisti.

Nella sala del centro congressi della Fiera in piazza Carlo Magno, si riuniranno gli esponenti dell'eurogruppo “Europa delle nazioni e delle libertà”. Presidente Marine Le Pen, vicepresidente Matteo Salvini. Lungo l'alleanza che corre tra la Lega, che sta cambiando pelle da partito regionalista a forza sovranista e identitaria, e il Front National, si stanno organizzando le destre europee, che proprio a Milano presenteranno la loro idea sul futuro del Vecchio Continente. Ostilità a quella che viene definita "eurocrazia" e alla moneta unica, ritorno alla sovranità e alla moneta nazionale. L'Europa immaginata da destra è una confederazione di stati nazionali, tutto il contrario del processo di unificazione economica e politica messo iniziato ormai nel dopoguerra.

L'appuntamento milanese arriva proprio in uno dei momenti più critici per la storia dell'Europa unita. Mentre non si vede la fine alla crisi economica iniziata nel 2008 e le politiche del rigore mostrano tutti i propri limiti, scricchiola uno dei capisaldi dell'Unione Europea, quel trattato di Schengen che garantisce la libera circolazione delle merci, ma anche e soprattutto delle persone, nei confini dell'UE. Una crisi innescata dalla pressione dei flussi migratori che passano per il Mediterraneo e attraversano i Balcani. Anche se i numeri ci raccontano che non siamo di fronte a nessuna “invasione”, il tema del controllo delle migrazioni si è imposto nuovamente al centro del dibattito politico. Musica per le orecchie di chi, come Salvini e Le Pen, del contrasto all'immigrazione fanno il centro della loro proposta politica.

Sovranità nazionale, no euro e chiusura delle frontiere. Il programma delle destre europee è presto detto. Così, mentre da est a ovest e da sud nord, le forze euroscettiche e nazionaliste aumentano quasi ovunque i loro consensi raccogliendo i voti dei delusi e degli arrabbiati, di chi ha visto peggiorare le proprie prospettive di vita, la scommessa di Milano sarà quella di trasformare il voto di protesta e gli slogan aggressivi, in un piano b credibile all'Europa della Merkel e di Juncker.

Chi sono gli alleati in Europa della Lega

A Milano si incontreranno la Lega e il Front National ma non solo. Ci saranno i belgi del Vlaams Belang, storico alleato della Lega 1.0, quella della secessione e di “prima il Nord”. Il Vlaams Belang è la principale forza del nazionalismo fiammingo, che punta alla divisione del Belgio in due, dicendo addio alla Vallonia. Erede del Vlaams Blok, partito sciolto per violazione della legge belga sulla xenofobia, si caratterizza come formazione radicalmente identitaria e antimmigrazione.

C'è poi l'FPÖ, il Partito della Libertà Austriaco, altra vecchia conoscenza della Lega, la formazione portata alla ribalta dal deceduto Jörgh Haider che tra gli anni '90 e i primi 2000 sciocco tutto il vecchio continente con le sue affermazioni dal sapore razzista e antisemita. Il Partito delle Libertà olandese, guidato dall'eccentrico Geert Wilders, è invece una forza più tradizionalmente populista e meno tipicamente di estrema destra. Se Wilders e i suoi hanno posizioni liberali e progressiste in economia e in tema di diritti civili, hanno accumulato successi a partire da una virulenta islamofobia per cui l'immigrazione musulmana sarebbe incompatibile con la civiltà occidentale. Dall'Est Europa parteciperanno invece il Partito Romania Unita e il Nuovo Congresso della Destra Polacca.

All'ombra della Russia di Putin

Ospite d'onore il partito Russia Unita di Vladimir Putin. Il feeling che passa tra la destra europea e lo zar russo non è di certo una novità. Un rapporto consolidato tra incontri e convegni, a testimoniare come la destra radicale sia l'interlocutore privilegiato di Putin in Europa. Se Matteo Salvini è intervenuto alla Duma (il parlamento russo), le bandiere della Russia sono ormai una presenza fissa sui palchi delle manifestazione leghiste. Tra gli obiettivi espliciti del congresso milanese, non a caso, compare il ritiro delle sanzioni economiche verso la Russia, punto di riferimento internazionale imprescindibile ormai per tutte le destre, più o meno estreme, del Vecchio Continente.

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